"È terribile che si possano portare avanti forme di intimidazione come quella nei confronti del presidente del Consiglio regionale sardo. Farò un'interrogazione parlamentare per denunciare con forza questo totale analfabetismo istituzionale che danneggia la Sardegna".

È furioso il deputato Vittorio Sgarbi dopo il caso sulla visita al museo della Brigata Sassari sollevato dalla consigliera regionale del M5s, Desiré Manca.

Contattato dall'agenzia "Dire" Sgarbi ha replicato: "La consigliera in questione si dovrebbe vergognare e poi rassegnare le dimissioni. Sono stato espressamente invitato nella 'casa' della Brigata Sassari dal generale Andrea Di Stasio, perché sapeva che ero in Sardegna, e la visita è stata fatta in una caserma a porte chiuse, secondo le funzioni non solo ispettive, ma anche tecniche", spiega il parlamentare. E infatti ho firmato l'albo e tutte le documentazioni necessarie".

Prosegue Sgarbi: "Ho incontrato Di Stasio la sera prima della visita, insieme al senatore Carlo Doria, e il generale mi ha invitato, con grande gentilezza e passione, a vedere la caserma, dove c'è anche il museo. Ho ascoltato la meravigliosa storia della Brigata Sassari raccontata dagli ufficiali: mi pare una cosa bellissima, che non può esser in alcun modo oscurata da chi inquina e stupra le istituzioni. Una visita del tutto istituzionale, tra l'altro in comunicazione diretta con il ministro della Difesa, Lorenzo Guerrini".

"Sia chiaro che non ho assolutamente chiesto di aprire un museo chiuso - prosegue ancora -. Ricordo poi che in questi giorni ho visitato il reparto covid dell'ospedale di Alghero, ho visitato l'Ospedale antico di Sassari e la Biblioteca universitaria incontrando quindi il Rettore dell'Università e il commissario straordinario della Asl. Domani sarò a Olbia per la visita del ministro Massimo Garavaglia, di cosa stiamo parlando?".

Quindi il durissimo attacco al M5s: "Non sanno cosa siano i musei e non conoscono neanche le funzioni del Parlamento. Non sanno che i parlamentari hanno totale libertà di visite istituzionali, per determinazione, non solo della Costituzione, ma del Parlamento stesso, come ha ricordato il presidente Roberto Fico. Aggiungo che, essendo malato di cancro, faccio delle cure per il mio corpo e anche per la mia mente. È vergognoso fare polemiche di questo tenore".

(Unioneonline/v.l.)
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