I biologi dell'Area marina protetta di Villasimius hanno effettuato durante la scorsa estate accertamenti sulla fauna e sui rifiuti marini tra il mare di Sardegna e di Sicilia. Lo hanno fatto seguendo tutto a bordo di navi. Un tratto di mare ricco di cetacei, tartarughe marine minacciate dalle plastiche e dal traffico marino sempre più intenso.

Ora i biologi dell'area marina Capo Carbonara hanno reso noto il loro lavoro con una nota pubblicata attraverso il sito della stessa area marina.

"Nella stagione estiva del 2019, grazie all’ospitalità dimostrata dalla Tirrenia, lo staff dell’area marina ha potuto continuare la raccolta di numerose informazioni e dati attraverso osservazioni dirette dal ponte di comando della nave 'Ariadne'”.

"Durante le sei traversate lungo la tratta che unisce Cagliari a Palermo - si legge nella nota - sono stati percorsi circa 1500 chilometri ed effettuate 40 ore di monitoraggio in condizioni meteo favorevoli. In totale sono stati 23 gli avvistamenti di cetacei di cui più del 70 per cento erano di stenella striata (Stenella coeruleoalba), seguiti dal tursiope (Tursiops truncatus) e da altri cetacei meno frequenti come lo zifio (Ziphius cavirostris) e il grampo (Grampus griseus)".

Sono stati 108 gli avvistamenti di altre specie di cui 86 della tartaruga comune Caretta caretta e i restanti per lo più di uccelli marini, come la berta minore e la berta maggiore.

Poi le note dolenti: "I rifiuti marini - scrivono i biologi - sono stati registrati lungo tutto la tratta e sono stati spesso avvistati accanto ad animali marini che abitualmente trascorrono parte della loro vita in mare aperto, facendosi trasportare dalle correnti. Circa il 95 per ceto del litter era di materiale plastico, il rimanente rientra nelle categorie della carta, tessuto, gomma e metallo".

Quindi le conclusioni: "Essendo il mare un ambiente senza barriere, questo progetto ci permette ormai da sette anni di raccogliere dati su larga scala e di rendere più ampia la visione delle dinamiche ambientali marine che circondano l’AMP Capo Carbonara. Dal momento che ciò che accade lontano si riflette su quello che più ci è vicino, queste informazioni hanno permesso e permetteranno all’Ente gestore dell’Area marina protetta di svolgere un’adeguata e sempre migliore gestione a livello locale".

Un lavoro straordinario di grande utilità.
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