Un progetto culturale atteso da decenni, e che oggi è finalmente realtà: via alla programmazione in lingua sarda sui canali regionali radiofonici e televisivi della Rai.

"È un traguardo storico, che abbiamo perseguito fin dall'inizio della Legislatura mediante un confronto aperto e costante con il governo e l'Azienda - dice il governatore Solinas -. Portare la lingua sarda in Rai, nelle sue varie espressioni, è una prestigiosa conquista e rappresenta un alto riconoscimento del valore e della dignità della nostra identità culturale. Vogliamo che la programmazione radiofonica e televisiva in sardo diventi una vetrina libera, nella quale possa esprimersi al meglio la produzione giornalistica, letteraria, artistica, etnografica, che dia spazio a tutte le sue espressioni nel loro alto valore".

Soddisfazione viene espressa anche dalla Rai, che, speiga il presidente Marcello Foa, "è orgogliosa di ospitare la lingua sarda nei propri palinsesti, a dimostrazione della sensibilità dell'Azienda verso tutte le espressioni e le identità della cultura del popolo italiano, che rappresenta una risorsa inesauribile della quale la Rai è chiamata a promuovere la diffusione".

"Nella Regione Sarda - aggiunge l'ad di viale Mazzini Fabrizio Salini - abbiamo trovato un interlocutore attento e determinato, con il quale siamo lieti di condividere l'avvio di un progetto atteso per molti anni, e reso possibile dall'ultimo Contratto di Servizio. L'Azienda è pronta per questa nuova affascinante sfida, che arricchirà ulteriormente l'offerta di una Rai sempre più vicina ai cittadini".

Il via in autunno, con 100 ore di programmazione radiofonica e 22 di programmazione televisiva, incentrate su cultura, attualità, informazione, intrattenimento.

In base alla convenzione, il progetto sarà costantemente monitorato da un Comitato di Indirizzo composto da governo, Regione sarda e Rai.

(Unioneonline/v.l.)
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