“Vai Italia!”, Mogol e il suo brano: «Può diventare il secondo inno nazionale»
Con Al Bano e i cori dell’Antoniano e di Caivano, la canzone celebra la cucina italiana candidata a patrimonio UnescoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La sua ambizione è che diventi l’inno nazionale. Il secondo, dopo quello di Mameli. Ma quanto sarebbe bello, considera Mogol, che una canzone dedicata alla cucina italiana, intonata da Al Bano e i cori dell’Antoniano e di Caivano, due simboli della cultura italiana, possa celebrare la nazione. Del resto, quando Mogol ha scritto il testo di “Vai Italia”, insieme con Oscar Prudente, per accompagnare il cammino della candidatura della Cucina italiana a Patrimonio dell’Umanità, ha pensato a un canto solenne. Alla pronuncia dell’Unesco sulla proposta avanzata dal governo italiano, mancano pochi mesi: la decisione verrà presa il 10 dicembre a Nuova Delhi, in India, e, se sarà positiva, la cucina del Bel Paese sarà la prima al mondo a ricevere questo riconoscimento. Presentata nelle scorse settimane, al Ministero della cultura che insieme con il Ministero dell’agricoltura promuovono l’iniziativa, “Vai Italia” è interpretata dalla voce potente di Al Bano.
«Ho scritto un testo che loda l’Italia, le sue bellezze naturali e culturali, dalla Sicilia alla Sardegna e alle altre regioni», spiega Mogol, alias Giulio Rapetti, celebre autore di testi e produttore. Questi giorni a Cagliari, l’ottantanovenne poeta della canzone ha scritto oltre 1500 testi di canzoni per molti grandi nomi della musica italiana: tra cui, oltre Battisti con cui ebbe un lungo sodalizio, Mina, Cocciante, Morandi, e Dalla.
Secondo lei, ci sono possibilità che la cucina italiana venga riconosciuta dall’Unesco?
«È difficile dirlo, sul futuro non ci sono certezze. Io lo spero, perché sarebbe un riconoscimento importante per il nostro Paese, anche dal punto di vista economico, infatti porterebbe notevoli benefici».
La scelta dei cori dell’Antoniano e la voce di Al Bano hanno un forte valore simbolico.
«Direi di sì. Io spero che la canzone si diffonda, perché potrebbe diventare una sorta di secondo inno nazionale. Perché questo accada occorre che venga ascoltata spesso: più la si sente, più resta nella memoria».
La musica può rafforzare il senso di appartenenza nazionale?
«Sì, assolutamente. Musica e parole insieme possono diventare un potente veicolo d’identità. “Vai Italia“ può esaltare e valorizzare l’amore per il nostro Paese».
Qual è il piatto italiano che preferisce?
«I maccheroni alla Norma».
E della cucina sarda?
«La bottarga, è straordinaria».
Che emozioni associa al cibo?
«La convivialità. Mangiare insieme è un momento di gioia e condivisione. Il cibo, come la musica, migliora la salute e porta benessere».
Ha scritto anche un testo dedicato alla Sardegna.
«Si intitola “Sardinia Sardinia”, è del 2014, ed è un inno di benvenuto alla Sardegna, interpretato da Pago e dalle Balentes. Canta le bellezze di un’Isola che amo molto».