La possibilità di mutare il nostro passato per condizionare in maniera diversa il nostro presente, la voglia di conoscere il nostro futuro e disegnarlo secondo un immaginario fantastico: sono i desideri da sempre più coltivati dagli uomini.

Su questi e altri temi l'Università di Cagliari organizza una due giorni di seminari dal titolo "Utopia, distopia, fantascienza" domani e venerdì a Cagliari alla Facoltà di Studi Umanistici a Sa Duchessa in via Is Mirrionis 1.

Organizzato dal Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia dell'Università, il simposio è diviso in tre sezioni: "Ancora utopie?", "Le distopie e le angosce del XX secolo" e "Utopia e distopia all'alba del terzo millennio".

GIOVEDì 30 MARZO - I lavori si apriranno giovedì alle 15.15 con le relazioni della prima sessione (dal tema "Ancora utopie?") che saranno tenute da Roberto Gatti ("Non esiste niente di bello se non quello che non è: spigolature sull'utopia in Rousseau"), Claudia Atzori ("Eguale rispetto per le persone: tensioni utopiche e prospettiva rawlsiana della realistic utopia") e Rino Genovese ("Utopia ieri e oggi").

VENERDì 31 MARZO - La sessione dedicata al tema "Le distopie e le angosce del XX secolo" si aprirà invece venerdì alle 9.15 con gli interventi di Annamaria Loche ("L'inconsapevole ribellione: Swastika Night di Katharine Burdekin"), Martina Marras ("Quale maternita`? Letture femministe fra utopia e distopia"), Alessandro Ottaviani ("Da Heliopolis ad Eumeswil di Ernst Ju¨nger"), e Manuela Ceretta ("Esorcizzare la paura, invocare le paure: utopia e distopia di fronte a una passione antica").

L'iniziativa si concluderà nel pomeriggio di venerdì con la terza sessione dedicata al tema "Utopia e distopia all'alba del terzo millennio".

A partire dalle 15.15 interverranno Emiliano Ilardi ("Adolescenti di tutto il mondo armatevi. La paura per la guerra civile nelle distopie fantascientifiche del XXI secolo"), Antonio Tursi ("Abitare politicamente 'mondi nuovi'. Il caso del Metaverso di Neal Stephenson") e Giuliana Mandich ("Giovani e immaginari del futuro: sogni, speranze e utopie dell'ordinario").
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