Quello tra Trieste e Margherita Hack è un legame speciale, iniziato a metà degli anni '60, quando l'astrofisica fiorentina arrivò per la docenza universitaria e per guidare l'osservatorio astronomico di Basovizza - prima donna italiana nella storia - portandolo a livelli scientifici internazionali.

E la città ripaga oggi questa donna di scienza appassionata, venuta a mancare 5 anni fa, con l'iniziativa "Ricordando Margherita", una serie di eventi gratuiti e aperti a tutti fino al 30 giugno, tra cui laboratori, conferenze e una mostra fotografica.

L'occasione per ricordare la storia professionale e umana di Margherita Hack, con conferenze tenute da astrofisici ed ex allievi della studiosa per spiegare a tutti i segreti dell'universo, visite guidate al planetario e all'Osservatorio di Basovizza e uno spazio dedicato ai più piccoli con l'evento "Perché le stelle non ci cadono addosso?".

Un ritratto di Margherita Hack
Un ritratto di Margherita Hack
Un ritratto di Margherita Hack

"MI CHIAMO MARGHERITA E STUDIO LE STELLE" - Nonostante il prestigio in ambito accademico internazionale, i tanti riconoscimenti scientifici e una stima corale da parte della gente comune, Margherita Hack non si è mai montata la testa. Forse perché l'aver avuto a che fare con lo spazio e le stelle per più di 50 anni le ha dato un'umiltà speciale, insieme a un desiderio di conoscenza inesauribile.

Ma Margherita Hack è stata molto di più: una divulgatrice instancabile che amava il contatto con i giovani studenti, una sostenitrice di battaglie civili soprattutto nel campo della bioetica e una donna effervescente e autoironica.

Fiorentina doc e poi triestina d'adozione, legata per 70 anni all'inseparabile marito Aldo, prima di dedicarsi alle stelle è stata anche una giovane promessa dell'atletica, campionessa di salto in alto e in lungo durante gli anni del fascismo. Poi è arrivata la docenza a Trieste, l'attività di divulgazione scientifica, la creazione dell'Istituto di Astronomia, la pubblicazione di trattati ed esperienze nei gruppi di lavoro dell'Esa e della Nasa.

Un'energia inesauribile nel segno della scienza, premiata anche dalla dedica dell'asteroide 8558 Hack.

(Unioneonline/b.m.)
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