Tra gli artisti di dieci nazioni diverse sono stati gli studenti sardi a primeggiare nel contest online indetto dalla Vermont Law School per il 20° anniversario dell'European Forum for Restorative Justice.

Il Festival REstART, dedicato alla giustizia riparativa, ha visto il successo dell'opera "The Goddess of Time", la Dea del Tempo, realizzata da Bourama Diarra, Giulia Villa e Alessia Carboni del Liceo Artistico "F. De Andrè" di Tempio-Olbia.

I tre studenti hanno dichiarato sul sito della prestigiosa scuola di diritto privato statunitense: "L'idea è nata quando il Team of Restorative Justice Practices ci ha chiesto di creare un disegno che raffigurasse la Restorative Justice, che abbiamo chiamato la Dea rivoluzionaria perché 'ha rivoluzionato' la nostra vita. Dopo aver riflettuto sul tema proposto abbiamo concordato, distribuendo i compiti, di rappresentare una figura legata al tempo perché il tempo è il miglior giudice che possa esistere".

Come si legge nella pagina dedicata al festival: "Tempio utilizza pratiche riparative per coinvolgere l'intera comunità - scuole, famiglia, polizia, tribunali, comuni e altre associazioni - per risolvere i conflitti in modo pacifico e relazionale. Il progetto di Tempio Pausania si propone di promuovere il benessere attraverso il rafforzamento dei legami relazionali dei cittadini nella comunità".

Il festival resterà online sino al 5 dicembre, quando verranno effettuate le premiazioni. Il team delle Pratiche di Giustizia Riparativa dell'Università di Sassari ha coordinato la realizzazione di due mostre fotografiche virtuali esposte al REstART Festival: una proveniente da detenuti e studenti di Tempio Pausania, prima città riparativa italiana; l'altra dalla cooperativa sociale di Nuoro "Ut Unum Sint".
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