"Il vostro patrimonio culturale e archeologico, negli anni, non ha ricevuto la doverosa attenzione".

Alberto Bonisoli, ministro dei Beni culturali, ribadisce un concetto chiave del turismo in Sardegna e bacchetta la Regione che "su questa materia ha competenza diretta".

Ieri l'esponente pentastellato del governo è stato nell'Isola per sostenere la campagna elettorale del candidato governatore Francesco Desogus.

Evitare l'effetto "ciambella" con la costa battuta (anche se principalmente nel periodo estivo) e l'interno che arranca è la prima missione da compiere nell'Isola. "Avete i nuraghi che sono un elemento unico al mondo", sottolinea Bonisoli, "a questo si lega tutto il patrimonio etnografico che però è necessario promuovere e valorizzare". L'occasione per la Sardegna in un passaggio di "riconversione post industriale, nel quale la cultura, legata al turismo, può avere un ruolo fondamentale".

Bonisoli mette in cima alla lista delle priorità due aspetti: "Rendere fruibili i siti, migliorando i sistemi di trasporto e la capacità di creare eventi in grado di attirare l'attenzione". Ricetta che, secondo il ministro, la Giunta non è riuscita a mettere in campo, così come è successo per diverse realtà teatrali che rischiano di soccombere: "La Regione si deve porre il problema di come aiutare e supportare lo spettacolo dal vivo e deve farsi carico di queste politiche".

L'assessore regionale alla Cultura Giuseppe Dessena ribatte alle critiche: "Il ministro è disinformato e condizionato dalla campagna elettorale. Nel 2018 abbiamo stanziato 80 milioni di euro per il settore", legando "l'offerta culturale al turismo per creare ricchezza e posti di lavoro".

Anche l'assessore al Turismo Barbara Argiolas si dice "sconcertata di fronte all'approssimazione" delle parole del ministro.
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