A Siamaggiore, alcuni mesi fa, su iniziativa dell'ex sindaco Anita Pili, attuale assessore regionale dell'industria, erano stati realizzati dei mosaici in pietra lapidea che ripropongono l'antica processione di San Ciriaco.

Ora anche a Tramatza si vogliono ricostruire le radici e l'identità della comunità con delle analoghe opere realizzate dall'architetto oristanese Antonio Loddo.

Da alcuni giorni l'ingresso del paese e i giardini pubblici sono stati arricchiti da alcuni bassorilievi realizzati con il solo uso di pietre lapidee, come il basalto.

Accanto al ponte romano, che oggi come nel passato collega i piccoli centri abitati del Campidano, del Montiferru e della costa, è stato realizzato un bassorilievo che riproduce un albero di tamarice, la pianta che dà le origini al paese di Tramatza.

Accanto invece è riprodotto l'antico mulino ad acqua, un altro dei simboli del passato del paese a vocazione agricola.

Infine, nei giardini pubblici, è stata installata la terza opera che ripropone una processione con la festa paesana e la abbina al lavoro dei campi. In particolare le vigne della zona che producono la prelibata vernaccia. Un carro trainato dal gioco di buoi è preceduto dai suonatori di launeddas.

"Ricostruendo i segni e le tradizioni del passato contribuiamo a tramandare le origini e la storia del nostro paese - spiega il sindaco Francesca Piredda - lo facciamo anche riqualificando la periferia, unendola urbanisticamente al centro abitato. Le opere sono inoltre realizzate utilizzando sopratutto le pietre ed i materiali della nostra terra. Illustreremo il progetto nei primi giorni di gennaio".
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