Tore Angioni e la sua passione per l’arte che va avanti da oltre 50 anni.

Scultore e pittore nato a Pula il 16 aprile 1949, dal 2009 residente a Villamar, a 19 anni realizza la sua prima scultura e poco più tardi si dedica alla pittura. Nel 1974 si trasferisce a San Sperate dove conosce Pinuccio Sciola.

“Rimasi affascinato dalle sue sculture”, dice Angioni. “Da quel momento iniziai a dedicarmi solo alla scultura partecipando a varie collettive. La prima personale è stata a Cagliari nel circolo di via Piccioni. Successivamente Quartu, Selargius, Settimo e Monserrato”.

Due anni dopo si trasferisce a Settimo San Pietro rimase per 33 anni prima di trasferirsi a Villamar.  

Negli anni ’80 partecipa alla prima biennale sarda tenutasi alla fiera di Cagliari. Nel 1982, personale nella galleria “Il Ragno” a Quartu Sant’Elena. Espone a Selargius col vignettista Franco Putzolu.

“Nel 1984 a Tiaret in Algeria realizzai una scultura che rappresentava ‘la donna che emigra’ alta 4 metri e mezzo. Lo stesso anno a Chelghoum Laid, sempre in Algeria, realizzai ‘la donna con bambino’. Seguono nel 1985 a Tuili ‘Il Seminatore’ e nel 1988 ‘il presepe con dieci personaggi altezza d’uomo’ e nel 1990 tre sculture nel parco di Perdasdefogu".

Intanto continuano personali e collettive a Pula, Villa San Pietro, Gallarate, Bologna, Oliena e Berlino. A Villa San Pietro, una bellissima scultura del “San Giuseppe” in pietra e alta 3 metri.

"Nel 2007 conosco il maestro pittore rumeno Ion Voineagu”, racconta ancora Angioni. “Andai a dipingere nel suo atelier. Vide le mie opere e mi propose di esporle in una mostra nella biblioteca regionale “Panait Istrati" a Braila. Fu la prima volta che un sardo espose in questa città. In quell’occasione conobbi altri pittori, il direttore della casa di cultura, diversi sindaci e tra questi il sindaco di Ianca e il suo direttore della casa cittadini di cultura Glicherie Stanciu. Mi invitarono a Ianca. Fui accolto dal Sindaco, dagli assessori ma anche da giornalisti e fotografi. Un’accoglienza che non scorderò mai. Promisi il mio ritorno. Riandai a nel 2008 a ottobre. Realizzai il “Seme di Vita”, scultura alta due metri. L’anno successivo Stanciu mi chiese di realizzare un monumento ai caduti di tutte le guerre. Feci anche questo. Nel 2011 proposi al sindaco Fanel Chiriza e al direttore casa di cultura se ci fosse la possibilità di far nascere un museo all'aperto. Proposta subito accolta. Aderirono altri artisti sardi, moldavi, francesi e rumeni. Oggi si contano trenta murales, quindici sculture”. 

Angioni a marzo dovrebbe ripartire per la Romania. “Sono soddisfatto per quel poco che ho fatto. Non avrei mai pensato di realizzare sculture e murales fuori dalla Sardegna. Questo mi ha permesso di migliorarmi. C’è sempre da imparare anche dai più giovani. A questi ultimo dico di lavorare sodo sfruttando il tempo per migliorare perché c’è più tempo che vita”.     

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