Sono già trascorsi la bellezza di settant'anni. Verrebbe da dire "gulp", come comanda il linguaggio delle nuvole parlanti, davanti alla sorpresa di trovare una rivista che ha accompagnato tre generazioni di italiani, ha doppiato allegramente la boa del millennio e naviga nel mare della globalizzazione, restando sostanzialmente intatta, integra.

Le sue storie disegnate hanno via via interpretato i tempi, ma la formula è quella presentata il 7 aprile del 1949. Parliamo di "Topolino", il fumetto della Disney nello storico formato "libretto", quello con i caratteri delle lettere un po' storti ma che stanno comunque in piedi; il giornalino sul quale molti di noi hanno mosso i primi passi di lettura, prima di impararlo a fare sui banchi di scuola, grazie a quella straordinaria formula che lega la parola breve al disegno.

Un'altra storica copertina (Ansa)
Un'altra storica copertina (Ansa)
Un'altra storica copertina (Ansa)

NUMERO SPECIALE - Oggi sarà in edicola il numero 3306 della Panini Comics, dedicato all'importante anniversario con una copertina disegnata da Giorgio Cavazzano, che evoca quella rossa di settant'anni fa in cui Topolino è un suonatore di banda che indossa braghette azzurre.

È un numero che ripercorre il cammino del fumetto disneyano - dall'epopea nel Klondike all'ironia di Silvia Ziche passando per Paperinik e le sue imprese da supereroe - e raccoglie i contributi di alcune personalità del mondo del giornalismo e della cultura, che ricordano il proprio rapporto con il settimanale Disney. Già perché "Topolino", con il suo detective dalla moralità integerrima, è un esempio perfetto di cultura di massa, in bilico tra vecchio e nuovo, tra alto e basso, che non lascia indietro nessuno (nell'ultimo restyling è stato inserito un carattere più leggibile, l'Easy Reading, creato per facilitare la lettura, in particolare per chi è affetto da dislessia).

L'immagine del Topolino 2217 che annuncia l'ingresso sul web (Ansa)
L'immagine del Topolino 2217 che annuncia l'ingresso sul web (Ansa)
L'immagine del Topolino 2217 che annuncia l'ingresso sul web (Ansa)

POLITICI SNOB - Con buona pace di Massimo Cacciari, Carlo Calenda, Nicola Zingaretti e Matteo Salvini, che hanno recentemente citato "Topolino" come esempio di ignoranza. "Avessero letto qualche libro in più e un po' meno Topolino", oppure "Dove l'hai letto? Su Topolino", hanno sibilato politici e intellettuali, irritando non poco disegnatori e giornalisti. E autori Disney come Francesco Artibani, che chiedono più rispetto per il loro lavoro. "Topolino" è "Topolino", il giornalino da leggere sotto le coperte, sotto la tenda degli indiani, perfino in punizione. È l'appuntamento del mercoledì.

AUTORI SARDI - Che parla tanto anche di Sardegna, a iniziare dalla bella matita di Luca Usai, classe 1977, di Guspini, autore delle tavole illustrate del "Topolino" numero 3193, dedicate al Festival di Sanremo e intitolate "Zio Paperone e il tormentone d'amore", con il papero miliardario impegnato a rubare il meglio delle canzoni per trasformarle in redditizi motivi musicali. Oppure "Indiana Pipps e l'energia dei giganti", storia nata dalla creatività di Giorgio Figus e Luca Usai e pubblicata sul fumetto numero 2977 del dicembre 2012. Ma il celebre topo nell'Isola c'era già stato una ventina di anni fa, nel 1998 con "Indiana Pipps e la valle della memoria perduta": allora aveva esplorato, grazie a Bepi Vigna e a Silvio Camboni, curatore dei disegni, il cuore della Sardegna, vicino all'immaginaria gola di Guggurruppu.

Settant'anni ben portati davvero, da quando il "Topolino giornale" divenne "Topolino libretto" per volontà dell'editore dell'epoca, Mondadori. La casa editrice aveva la necessità di ottimizzare i costi di stampa e adeguò "Topolino" a un'altra celebre rivista, il "Readers' Digest". Prima mensile, poi quindicinale e ora settimanale con l'inconfondibile dorso giallo, dal 1967 al posto dei quadretti azzurri o rosa e bianchi.

Caterina Pinna

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