Un quadro non del tutto confortante, per la Sardegna, quello che emerge dai risultati delle prove Invalsi, cui sono stati sottoposti in Italia oltre 920.000 allievi della scuola primaria (classe II e classe V), circa 545.000 studenti della scuola secondaria di primo grado (classe III) e poco più di 953.000 di studenti della scuola secondaria di secondo grado (classe II e ultimo anno).

Se dai dati nazionali emerge infatti che la scuola primaria ha sostanzialmente “tenuto” nonostante la pandemia, i giovanissimi studenti sardi non brillano per la performance in matematica: i piccoli alunni delle classi quinte della primaria ottengono infatti risultati al di sotto della media nazionale. E lo stesso fanno i “colleghi" della primaria di primo e secondo grado.

"In alcune regioni del Mezzogiorno – Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna”, si legge nel report Invalsi, “c'è un maggior numero di allievi con livelli di risultato molto bassi, che si attesta attorno al 50% della popolazione scolastica in Italiano, al 55-60% in Matematica, il 35-40% in Inglese-reading e il 55-60% in Inglese-listening”. 

Lo studio evidenzia in particolare che, in tutte le materie, le perdite maggiori di apprendimento si registrano tra gli allievi che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli, e che dunque potrebbero essere stati danneggiati dalle lezioni sospese o in remoto a causa della pandemia.

A fare preoccupare nell’Isola è anche la dispersione scolastica, che raggiunge il 18,7%, dato ancora in crescita di quasi un punto percentuale rispetto al 2021.

(Unioneonline/v.l.)

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