La storica Torre di Marceddì, affacciata sul Golfo di Oristano, pronta per essere restaurata.

Realizzata nel 1580, tornerà a essere una viva presenza fra le bellezze che popolano il golfo di Oristano.

Medsea ha infatti preso in consegna il sito per la realizzazione dell'intervento di restauro e valorizzazione, affidando all'architetto Pier Paolo Perra la direzione lavori e alla ditta C.G.P. la realizzazione dell'intervento. Il progetto di restauro conservativo, finanziato da Medsea e dal Comune di Terralba, consisterà in massima parte nel risanamento dalle cause di degrado, limitando allo stretto necessario i rifacimenti di parti mancanti. Il fine primario è quello di conservare i segni e gli effetti che il tempo, gli adeguamenti, le variazioni tipologiche e morfologiche hanno lasciato sull'edificio.

"Il restauro della torre è il miglior esempio della concretezza che caratterizza la collaborazione fra il nostro comune e la Fondazione Medsea - spiega il sindaco di Terralba Sandro Pili - Non abbiamo memoria di un intervento così importante. La torre è il nostro simbolo e costituirà il fulcro di uno sviluppo che interesserà Terralba e la borgata di Marceddì".

Al piano terra saranno ospitati un archivio e una mostra sulla storia della torre, mentre al primo piano verrà allestito l'osservatorio del paesaggio delle Zone Umide progettato dallo studio d'architettura Casciu-Rango. La terrazza che in passato ospitava i bracieri utili alla segnalazione di pericolo diventerà un punto di osservazione dell'avifauna e delle "terre d'acqua" circostanti. L'associazione 3DNA, grazie alla sua esperienza triennale in loco, collaborerà con azioni partecipative e di formazione, e con azioni di comunicazione a livello locale affinché l'iniziativa si integri nella proposta turistico-commerciale locale. La realizzazione di un impianto fotovoltaico garantirà l'accumulo di energia elettrica per gli utilizzi interni alla torre.

Per completare i lavori serviranno all'incirca dieci settimane.

Quindi il rudere potrà diventare un luogo di attrazione per turisti, appassionati e studiosi delle zone umide, una memoria ritrovata capace di dialogare con il caratteristico villaggio pescatori e il vicino Museo del Mare, e ricostituendo l'organica relazione fra comunità, ricerca, attività economica sostenibile, tutela ambientale e identità culturale.
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