La necropoli di Su Crucifissu Mannu, il complesso delle domus de janas scavate in un banco di roccia calcarea, custodite appena fuori dall’abitato di Porto Torres, un patrimonio prezioso scelto dalla giunta comunale per entrare nella tentative list, la lista delle candidate al riconoscimento Unesco.

Nell’ultima delibera dell’esecutivo, la proposta di adesione del Comune di Porto Torres alla rete dei Comuni che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa per la valorizzazione di riconoscimento Unesco delle domus de janas come patrimonio dell’Umanità.

Il monumento scelto è quello della necropoli che sorge all’ingresso della città di Porto Torres, 22 tombe costruite a partire dal Neolitico recente (3200-2800 a.C.) e costantemente utilizzate fino al Bronzo antico, intorno al XVI secolo a.C. Diversi ipogei composti da più vani con ingresso a forma di pozzetto o a corridoio.

Una ricchezza ereditata dal passato che entrerà a far parte dei monumenti inseriti nell’iniziativa portata avanti dal Centro Studi "Identità e Memoria" guidato dalla studiosa Giuseppa Tanda, massima esperta di Domus de Janas, assieme alla rete di 63 Comuni sardi di cui è capofila Alghero.

“Sarà nostra cura seguire tutti i passaggi prossimi per l’adesione alla rete – spiega l’assessore alla Cultura, Maria Bastiana Cocco -. La Regione Sardegna dovrebbe sostenere finanziariamente la sistemazione delle aree dove sono situati questi monumenti  per renderle adeguate agli standard valutati dai commissari Unesco quando effettueranno i sopralluoghi".

La giunta Mulas ha anche approvato una variazione urgente al bilancio di previsione finanziario 2021-2023 che consentirà al Comune di partecipare come socio fondatore alla costituenda fondazione “Sardegna Isola del Romanico”. 

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