Cuffia, mascherina, guanti e pollice alzato. E un solo messaggio: "grazie".

Sono i suggestivi contenuti del murale del "graffitaro" Lapo Fatai che da qualche giorno campeggia all'ospedale Auxologico San Luca di Milano. Un sentito omaggio al personale sanitario impegnato nella lotta al Covid.

Un'emergenza che "rimarrà nella memoria di tutti, e in particolare di noi lombardi e milanesi. Volevamo fissare nel tempo questo periodo, i sentimenti che lo hanno pervaso, le tante immagini di sofferenza, ma anche qualche sorriso e soddisfazione di questi ultimi giorni che la pressione sugli ospedali sta diminuendo", spiega Mario Colombo, direttore generale dell'Irccs Istituto Auxologico Italiano.

In questi mesi di emergenza, l'Auxologico (che è una Fondazione, ente no profit) ha interamente trasformato il San Luca in ospedale Covid attivando una struttura riabilitativa per i pazienti colpiti dal coronavirus. "Si è aperta tra la comunità del personale una bella discussione nella quale la parola 'grazie' è stata sicuramente la più ricorrente - continua il Dg - Da qui è nata l'idea del murale, su una parete da poco resasi disponibile adiacente al nostro ospedale e lungo una via di transito percorsa ogni giorno da migliaia di persone".

Obiettivo, dunque, rendere quel "grazie che tutti vorremmo esprimere verso quanti hanno lottato e stanno ancora lottando contro il virus tra le mura di un ospedale. Medici, infermieri, staff tecnico e amministrativo, addetti alle pulizie e alla cucina, addetti alla sicurezza. Tutti hanno dato il loro contributo con coraggio e generosità. Un grazie va anche a chi non ha rinunciato a impegnarsi nella ricerca per comprendere i meccanismi con cui questa malattia ha colpito così tante persone, per trovare nuove terapie e per prevenire future ricadute e altri contagi".

Grazie "con un sorriso", come quello del protagonista del murale.

(Unioneonline/v.l.)
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