In Sardegna ha letto almeno un libro in un anno meno di un sardo su due: il 42,6%, per la precisione. La media italiana è del 40,8%. Il 40,2% dei residenti dell’Isola  ne ha letto più di tre e appena il 19,1% più di uno al mese.

Le percentuali sono basse. Ma l’Isola non è tra le regioni peggiori d’Italia. Anzi, si piazza a metà della classifica stilata dall’Istat, che ha analizzato il mercato dell’editoria libraria per il 2021: i sardi risultano tra i migliori lettori del meridione del Paese.  I siciliani sono i peggiori: appena il 27,4% ha preso in mano almeno un libro nel corso di 12 mesi. 

Da questa parte del Tirreno si resta ancorati alle tradizioni. Tra coloro che leggono, il 66,7% preferisce sfogliare le pagine di testi cartacei, mentre il 16,4 si è fatto convincere dalla tecnologia e dalla razionalizzazione degli spazi, dedicandosi solo agli E-Book. Gli audiolibri in Sardegna non sfondano, anche se hanno conquistato il 2,5% del mercato. 

In generale, il numero dei lettori in tutto il Paese è stabile, anche se ha ricominciato a crescere la produzione editoriale. 

Nel 2021 sono aumentati sia i titoli pubblicati (+11,1% sul 2020) sia le tirature (+11,7%). Resta sostanzialmente stabile il prezzo medio di copertina mentre un editore su tre dichiara un aumento del fatturato rispetto all’anno precedente, quello devastato dalle chiusure del Covid. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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