Solidarietà, conoscenza e condivisione: a Cagliari arriva l’affido culturale
L’iniziativa vede l’adesione di oltre 25 realtà del territorio, tra imprese e associazioniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Solidarietà, incontro, conoscenza, condivisione: sono i valori che ispirano il concetto dell’affido culturale, un progetto già sperimentato con successo in altre città italiane e che arriva anche a Cagliari.
L’iniziativa, selezionata dall’associazione “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, vede attuazione nel capoluogo sardo grazie all’impegno della Cooperativa Panta Rei Sardegna con il Progetto Outsiders e l’adesione di oltre 25 realtà culturali del territorio, tra imprese e associazioni.
L’idea di fondo è molto semplice: un genitore, che abitualmente frequenta con i figli cinema, teatri, musei o librerie, porta con sé anche una bambina o un bambino che in questi luoghi non riuscirebbero ad accedere per difficoltà economiche, di natura linguistica o altro. Si crea, così, la possibilità di offrire opportunità culturali ai giovanissimi e spesso anche alle loro famiglie, rinforzando allo stesso tempo relazioni e legami, in una visione solidale e concreta della società.
“L’idea è nata dalla nostra pregressa esperienza nell’affiancamento familiare”, racconta la vicepresidente di Panta Rei Sardegna, Marta Chessa. “Sempre nell’ambito di un progetto nazionale finanziato da CiB abbiamo avuto modo di sperimentare l’affiancamento familiare secondo il modello ‘Una famiglia per una famiglia’ della Fondazione Paideia di Torino. Quella dell’affiancamento familiare è stata un’esperienza formidabile che ha concorso a migliorare il benessere di 8 bambini (ogni affiancamento familiare dura un anno). L’idea dell’affido culturale completa le nostre azioni di solidarietà familiare e per questo ci è sembrata una magnifica occasione.”
IL PROGETTO – La peculiarità del progetto cagliaritano sta proprio nel potenziare ulteriormente il concetto di rete e di coinvolgimento del territorio: gli esercenti culturali che aderiscono saranno pagati con uno strumento che si chiama “LocalPay” e che è stato implementato da Sardex, che è anche partner di Outsiders. La caratteristica delle LocalPay è la possibilità di mettere in rete gli esercenti che aderiscono al progetto senza alcun costo e destinando il 3% di quanto ricevuto in LocalPay a progetti ideati dai bambini. Nessuna spesa nemmeno per le persone che intendono diventare "affidatari culturali": attraverso la LocalPay le famiglie hanno un budget da spendere dagli esercenti culturali che aderiscono alla rete.
L’affido culturale “può essere fatto da tutti – precisa Chessa – persone singole, coppie e famiglie. Attualmente il Panta Rei Sardegna ha una rete di persone e famiglie disponibili ad essere una risorsa per altre famiglie e altri bambini ma abbiamo bisogno che la rete della solidarietà familiare cresca”. “Ognuno – prosegue Chessa – dona il tempo che può per un bambino o una bambina che rischia di non avere parità di accesso alle risorse culturali della città”.
L’invito, dunque, per chi vuole aderire all’iniziativa, è a contattare Panta Rei Sardegna.
(Unioneonline/v.l.)