La proiezione di "Hotel Rwanda" a Cagliari diventa un caso diplomatico tra Ruanda e Italia.

La Fondazione Siotto, che ha in programma di proiettare il film nella sua sede a Cagliari la sera di sabato 13 aprile, ha ricevuto questa mattina comunicazione scritta dall'Ambasciata ruandese a Parigi (da cui dipende anche l'Italia e il suo console onorario): l'invito è di evitare la proiezione della pellicola "per i buoni rapporti che esistono tra l'Italia e il Ruanda".

Alla comunicazione hanno fatto seguito diverse telefonate e mail da parte di associazioni, organizzazioni non governative, privati cittadini e funzionari di altre ambasciate africane in Italia.

Il film, ambientato durante la guerra civile e il genocidio nel Paese africano, racconta la storia di un uomo che ha dato rifugio nel suo hotel a oltre 1200 persone fra hutu e tutsi.

Quel che viene segnalato è che in realtà il protagonista del film, Paul Rusesabagina, è un impostore. Non ha mai salvato nessuno, di recente ha rilasciato dichiarazioni negazioniste di quei tragici eventi di 25 anni fa, e su di lui pende un mandato d'arresto internazionale da parte del governo ruandese.

"Da parte nostra - spiega la Fondazione - c'è solo l'intento e l'obbligo morale di raccontare i fatti accaduti nel '94: per questo abbiamo voluto chiamare dei testimoni diretti, Françoise Kankindi e Eric Wibabara, entrambi dell'associazione Bene Rwanda Onlus. Essi stessi si sono dichiarati critici verso il film, ma hanno saputo contestualizzare la scelta evidenziandolo come il film più importante realizzato sull'argomento".

L'istituto di ricerca ricorda inoltre che l'Ambasciata sa della proiezione del film dal 28 novembre: "Ci stupisce che una simile comunicazione avvenga solamente il giorno prima della proiezione, e che avvenga verso un istituto culturale privato e non attraverso gli organi di governo italiani nelle sedi opportune".

Per ora, dunque, la proiezione resta in programma. La Fondazione ha inviato richiesta di indicazioni in merito al governo italiano tramite la Prefettura di Cagliari e agli uffici della Farnesina.

Ma l'invito è a riportare le cose sul piano reale. "Hotel Rwanda è un film. Nulla di più".

(Unioneonline/L)
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