Non c'è sette senza otto.

Il teatro alla Scala di Milano ha annunciato l'ingresso di un ottavo socio "fondatore sostenitore", che - secondo quanto stabilito dallo statuto dell'ente - è tenuto a sostenere le attività del "tempio della lirica italiana" con un contributo di almeno 600mila euro in cinque anni.

Hanno già scelto di essere al fianco del teatro milanese alcune delle realtà imprenditoriali più dinamiche e innovative del nostro Paese - Intesa Sanpaolo, Luxottica, Dolce & Gabbana, A2A, Sea - e alcune società globali, come Bmw e Kuehne+Nagel, attratte dal brand "La Scala", conosciuto in tutto il mondo.

Tutte aziende che hanno sempre sostenuto i fiori all'occhiello della cultura del nostro Paese.

Il teatro milanese conta molto sul supporto dei privati, che ogni anno elargiscono un finanziamento pari a circa il 30% del bilancio dell'ente: oltre ai "fondatori sostenitori", ci sono i soci "ordinari" (tenuti a versare almeno 100mila euro l'anno) e i "permanenti" (che contribuiscono con 6 milioni, sempre in cinque anni).

È stata l'Assemblea della Fondazione a cooptare il gruppo bancario, sulla base di una collaborazione che già esisteva da alcuni anni, ma solo su singoli progetti.

Tutto è iniziato nel 2011, quando in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia Ubi Banca ha voluto finanziare una serie di iniziative artistiche per sostenere i giovani allievi dell'Accademia de La Scala.

Un finanziamento proseguito fino a oggi e che ha consentito a giovani talenti di formarsi nelle migliori scuole di ballo del mondo.

(Redazione Online/F)
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