Una mostra sulla civiltà nuragica, organizzata dall'Associazione “La Sardegna verso l'Unesco”, è in programma a Quartu con un percorso espositivo all’estito nella scuola di Pitz’e Serra, all’interno degli spazi del Centro Risorse d’Istituto, aperto alle visite delle altre scuole cittadine.

Contestualmente all’iniziativa, gli studenti saranno coinvolti nella frequenza di un modulo didattico di approfondimento, della durata di una settimana, dall’8 al 15 novembre, curato dai docenti dell’ICT Levi.

La presentazione questa mattina nella sede dell’ex Convento dei Cappuccini di via Brigata Sassari.

“Vorrei ringraziare l’associazione per averci dato l’opportunità di proporre nel nostro Comune, ai nostri studenti, una mostra sulla civiltà nuragica, che si pone come obiettivo un traguardo ambizioso e importante - ha commentato l’assessore alla Pubblica Istruzione Cinzia Carta -. Il riconoscimento delle strutture megalitiche che hanno fatto la storia della nostra Isola e ancora oggi la caratterizzano con un imponente patrimonio archeologico sarebbe un passaggio determinante anche per rilanciare la conoscenza di questa cultura, in Italia in primis, dove ancora oggi viene studiata troppo poco nel percorso scolastico, e nel resto del mondo, con rilevanti conseguenze sul piano turistico e conseguentemente economico”.

"A Quartu – ha proseguito Carta – abbiamo un bellissimo esempio di quella civiltà: il Nuraghe Diana, situato in posizione strategica sul litorale costiero, che rappresenta la struttura a tholos più vicina al capoluogo e quindi più facilmente raggiungibile dal capoluogo della regione. Stiamo lavorando costantemente, anche con l’organizzazione di conferenze e seminari in loco, per garantirgli maggiore visibilità e valorizzarlo adeguatamente. Siamo quindi pronti a fare rete con l’Associazione e con gli altri Enti. È un percorso lungo, ma iniziando a seminare, con dedizione e fiducia, potremo arrivare prima possibile ai risultati sperati”.

Pier Paolo Vargiu, presidente dell’Associazione La Sardegna Verso l’Unesco, ha spiegato che “’Io apro all’Unesco' è un’esposizione itinerante che ha già toccato diverse tappe in Sardegna ed ora approda a Quartu grazie alla grande sensibilità dell’Amministrazione guidata da Graziano Milia. Abbiamo scelto di portare questa iniziativa in mezzo alla gente, nell’intento di coinvolgere l’intero popolo sardo verso un obiettivo importante, che è quello che caratterizza la nostra associazione che si propone infatti di far entrare l’antica civiltà sarda e i suoi monumenti nell’ambito del patrimonio dell’Umanità”.

“Stiamo lavorando già da un anno su questo obiettivo – prosegue Vargiu – e speriamo di raggiungerlo prima della fine del 2021, per poter poi accedere direttamente alle selezioni Unesco a Parigi”. 

Un percorso non facile, ma in cui l’Associazione non è sola: “Oltre 370 Comuni della Sardegna con proprie deliberazioni hanno deciso di supportarci lungo questo cammino. La nostra proposta è appoggiata inoltre a  da specifici accordi con le università di Cagliari e Sassari e con il CRS4, nonché con l’Ufficio scolastico regionale che ci affianca nella divulgazione sulla conoscenza della civiltà nuragica all’interno delle scuole sarde di tutti i livelli. In particolare – sottolinea ancora Vargiu – sta partendo un Master Junior rivolto specificamente alle scuole superiori, con patrocinio della Fondazione di Sardegna, del Banco di Sardegna e dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione che coinvolgerà studenti di tutta l’isola”.

Partendo da questi presupposti il Presidente dell’Associazione “Sardegna Verso l’Unesco” si dice fiducioso sull’ottenimento della bollinatura dell’Unesco, ma le ambizioni sono ancora più ampie: “Vogliamo restituire alla Sardegna un’identità unica e riconoscibile che può essere la sua carta vincente spendibile in un contesto globale: un volano non solo culturale e scientifico ma anche economico e turistico”.

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata