«Respirate parole e musica. Sentite i passi leggeri di Olga, Milly, Rita, Tiziana, Marta e Liliana. Frammenti di vita, sofferenze e piaceri. Donne normali. Per una sera sono qui: benvenute. È la “Stanza di Michelangelo”». Con questo incipit si apre lo spettacolo scritto e musicato da Matteo Sau in scena questo sabato, alle 19, a San Sperate allo Spazio Antas, in via Arbarei 10, dopo il convincente esordio all’Exma di Cagliari.

In scena con il cantautore Matteo Sau ci sono l’attrice Lia Careddu, la danzatrice Valentina Puddu e la musicista Ivana Busu. Chi sono le donne raccontate in questa pièce che mette insieme saggiamente musica, recitazione e danza? C’è un’attrice, una sarta, una donna che ama l’amore, una donna che sceglie di partire contro tutto e contro tutti, un’altra di amare una donna e una che sceglie di non interrompere, per affetto e abitudine, un rapporto ormai logorato. Raccontano la loro storia grazie alle canzoni e ai brani recitati: lo spirito guida assume ogni volta le sembianze della protagonista e accompagna ogni artista sul palco attraverso la narrazione.

«Esiste un filo conduttore tra queste sei donne», spiega Sau. «Ognuna di loro ha vissuto facendo delle scelte. Questo significa essere libere, ma anche dover affrontare le conseguenze delle loro decisioni, belle o brutte che siano». Lo spirito viaggia negli anni, nei luoghi, dai teatri alle sartorie, dalle camere da letto ai vagoni dei treni. Nella “Stanza di Michelangelo” il tempo si ferma, gli spazi si dilatano, si restringono e tutti i luoghi del mondo si possono raggiungere attraverso le parole, la danza e l’anima.

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