San Sperate, artisti in lutto: «C'era una volta un paese museo»
Le opere di Pinuccio Sciola sono state impacchettate le opere e ai murales sono stati messi le fleboPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Protesta 'creativa' degli artisti di San Sperate, centro a pochi minuti da Cagliari, originale ed esclusivo con i suoi oltre 500 murales e centinaia di sculture e installazioni, molte delle quali realizzate da Pinuccio Sciola, lo scultore delle pietre sonore conosciuto in tutto il mondo, il primo a essersi attivato per trasformare il suo paese in un museo a cielo aperto.
Negli ultimi anni però San Sperate è diventato l'ombra di se stesso: il degrado ha colpito e compromesso la sua vocazione artistica, privo oggi di quell'attrattiva che l'ha reso celebre a livello internazionale. Così, oggi all'alba, diversi artisti, in prima fila Maria Sciola, figlia di Pinuccio e associazioni culturali locali, sono stati i protagonisti di una mobilitazione denominata “Nero lutto”.
Il più importante monumento del paese, l'iconico Monumento della frutta, firmato da Sciola e Angelo Pilloni, è stato impacchettato mentre diverse flebo sono state appese sui murales ormai sbiaditi e deteriorati.
Tutto questo nel giorno in cui San Sperate è tappa di Monumenti aperti, ma quest'anno la famiglia Sciola ha deciso di non mettere a disposizione dei visitatori il Giardino Sonoro, che ha sempre incantato turisti e troupe televisive da tutto il mondo.
«Mi riempiono di amarezza le non risposte e l'incapacità di affrontare i problemi sul decoro del paese - confessa Maria Sciola spiegando il perché della chiusura del Giardino -. Rattrista constatare come la grande utopia, uno dei primi atti di Arte pubblica in Italia, attualmente abbia lasciato il passo solo alle nuove costruzioni speculative che invadono il paese, dimenticando o ancor peggio ignorando l'incredibile potenziale che San Sperate potrebbe ancora esprimere».
(Unioneonline)