Salvatore Angius, classe 1980, è un giovane poeta sardo.

Nato a Lanusei, figlio di un ufficiale dei Carabinieri, sin dall'infanzia ha girato l'Italia al seguito del padre. Con una passione nel cuore: la nobile arte della scrittura in versi, ereditata dal nonno contadino, di lui omonimo, ma che era anzitutto poeta popolare sardo, e si dilettava in poesia georgica.

Salvatore scrive in versi dall'età di dodici anni. Poi, alla Scuola militare "Nunziatella" di Napoli, conosce il professor Claudio Ferone, latinista e grecista. Sarà lui ad influenzare la sua formazione, indirizzandolo definitivamente verso la poesia.

Nel 2009 esce il suo primo volume, "Disse il lupo alla luna", e la sua versione in spagnolo, "Disse o lobo para a Lua". E poi "Tracce nel Tempo", nel 2010.

LA MALATTIA - A luglio del 2014 la scoperta di essere malato di Sclerosi multipla, nella forma recidiva remittente. Un male che arriva a tre mesi dalla morte della mamma, colpita da una serie di tumori affrontati sempre con il sorriso.

"È stata proprio la forza di mia madre – spiega Salvatore Angius all'unionesarda.it – a farmi capire come fosse importante impegnarsi, in prima linea, nel combattere questa malattia".

E Salvatore, allora, decide di farlo con le uniche armi di cui dispone: i suoi versi.

INNO ALLA VITA - Nel 2015 esce "Dialoghi con il vento", una raccolta di poesie che spinge a riflettere, e ad apprezzare quanto di meglio il mondo e la vita, giorno dopo giorno, possono offrire.

"Quando sei malato – spiega Salvatore – l'unico con cui ti puoi lamentare è il Signore. E poi il vento, perché è l'unico elemento della natura capace di parlarti, e che non ti tradisce mai".

Un'altra immagine del giovane poeta sardo
Un'altra immagine del giovane poeta sardo
Un'altra immagine del giovane poeta sardo

"La malattia per me – spiega ancora Salvatore - è stata quasi un risveglio. L'opportunità per capire quanto il mondo di bello può offrire, e per spiegare a tanti giovani, cui mi rivolgo anche tramite molte attività per l'AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), che la Sclerosi multipla è una malattia che non può essere vinta, ma certamente deve essere affrontata e superata, dando valore a tutto ciò che facciamo".

UN GRANDE PROGETTO - Da un anno Salvatore, che ha anche lavorato a lungo come giornalista portando avanti importanti campagne per vedere riconosciuti i diritti di molti malati, come quelli colpiti da asbestosi in Sicilia, collabora con Simone Sammarone, ex chitarrista di Patty Pravo. Obiettivo è realizzare canzoni che siano un inno alla vita, come "Giochi e illusioni", primo singolo già depositato e per cui sono alla ricerca di un produttore.

E poi un grande sogno nel cassetto: realizzare in Vaticano, nel 2019, un evento dal titolo "Vestendo l'anima vestiti della poesia", una sorta di "Pavarotti and friends" ma con il coinvolgimento di tutte le forme d'arte, per trasmettere un prezioso messaggio sociale: ciascuno di noi è qui, ed esiste, "al di là della globalizzazione e della cultura attuale che spinge tutti a naufragare in un'unica dimensione". "Io penso ed esito, quindi sono: è questo il messaggio che vorrei trasmettere. Non è certo mio, ma dell'antica filosofia greca. Che oggi è quanto mai ancora attuale".

"La mia poesia – prosegue ancora Angius – vuole essere questo: insegnare che andare oltre le barriere e sfondarle è possibile, lasciando scorrere l'ispirazione. Diceva Alda Merini che far parlare la vita è bello: occorre ascoltarla perché solo lei ha diritto di parlare, prima dei poeti".

Virginia Lodi
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