Nerone, fra i più amati e al tempo stesso odiati imperatori dell'antica Roma, torna a far parlare di sé.

La sua prima reggia, la Domus Transitoria, incastonata nel cuore del Palatino, dopo quasi settant'anni di chiusura torna infatti a disposizione dei visitatori, con apertura prevista nel prossimo aprile.

La dimora dell'ultimo discendente della dinastia Claudia, uomo definito "pazzo" ma al tempo stesso amato dal suo popolo anche per il suo tratto eccentrico e di amante dell'arte e della cultura, era stata edificata tra il 60 e il 64 d.C. all'insegna del lusso più sfrenato.

Un'altra immagine della villa (Ansa)
Un'altra immagine della villa (Ansa)
Un'altra immagine della villa (Ansa)

Un edificio talmente prezioso che le operazioni di restauro e messa in sicurezza hanno richiesto anni e anni, e ancora l'apertura sarà riservata solo a piccoli gruppi di visitatori.

A limitare gli accessi il fatto che l'ingresso nella domus avviene attraverso una delle due antiche scale originali, scendendo nel ventre del Palatino, in un ampio spazio che oggi appare chiuso come una grotta da un vasto solaio costruito negli anni Sessanta del secolo scorso.

A colpire subito l'attenzione è la particolare struttura, che doveva all'epoca sfoggiare giochi d'acqua, come in uno spettacolo teatrale, per intrattenere Nerone e i suoi ospiti.

Frontalmente il padiglione sostenuto da colonne in porfido, dove Nerone amava sdraiarsi, e da cui si sviluppava una fila di sale lussuosamente decorate.

Particolare di una decorazione pittorica (Ansa)
Particolare di una decorazione pittorica (Ansa)
Particolare di una decorazione pittorica (Ansa)

Il percorso di visita, curato da Alessandro D'Alessio, è arricchito da un imponente allestimento di luci, che evidenzia la lussuosità degli ambienti, gli affreschi, le numerose pietre preziose incastonate nei muri.

Un videowall offre invece la ricostruzione dell'apparato decorativo pittorico dell'epoca.

(Unioneonline/v.l.)
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