Rino Gaetano, cantautore del futuro
A quarant’anni dalla morte l’artista crotonese è sempre più sulla cresta dell’onda
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Rino Gaetano rappresenta qualcosa di unico e particolare nel panorama della musica italiana.
Il suo percorso musicale e artistico è durato solo un pugno di stagioni prima del tragico incidente stradale in cui ha perso la vita nel 1981, a poco più di trent’anni. Eppure, Gaetano, con i suoi nonsense verbali, la sua musica divertita e divertente, la sua energia e le hit come "Ma il cielo è sempre più blu” e “Gianna” è riuscito a non passare mai di moda in un mondo come quella della musica leggera in cui le meteore sono molto più numerose delle stelle. Anzi, il cantautore nato a Crotone ha saputo nel tempo conquistare nuova popolarità, far battere altri cuori e trovare spazio nella contemporaneità e anche oltre.
Il giornalista Michelangelo Iossa nel suo recente saggio dedicato a Gaetano, "Sotto un cielo sempre più blu” (Hoepli editore, 2021, pp. 154, anche e-book) lo definisce il cantautore del futuro. Chiediamo allora a Iossa le ragioni di questa definizione:
“Per prima cosa il culto di Rino Gaetano non è una cosa legata al passato. Anzi è cresciuto notevolmente dopo la sua morte ed ha continuato a crescere a mano a mano che il tempo passava”.
Ma questo non succede sempre con le star morte troppo presto?
“Certo, succede che post mortem si santifichi la carriera di quella o quell’altra star. Però Gaetano ha la particolarità di avere avuto più successo dopo la sua scomparsa che quand’era in vita. Nei suoi sette anni di carriera discografica non ha fatto certo i numeri ottenuti dopo. Ho calcolato che dalla fine degli anni Ottanta del Novecento a oggi sono uscite quasi quaranta raccolte dei suoi successi. E poi Gaetano detiene due record particolarissimi nel mondo musicale”.
Quali?
“Le sue raccolte di successi sono le più vendute negli autogrill italiani, distaccando di gran lunga mostri sacri come Gino Paoli, Baglioni, i Pooh. E poi è il cantante più ‘tatuato’ d’Italia! Molti ragazzi scelgono versi delle sue canzoni per i loro tatuaggi”.
E poi alcune sue canzoni somigliano a moderni rap…
“Beh, alcune sue canzoni in cui elencava una serie di situazioni o personaggi, come Nuntereggae più, sono modernissime, proprio da cantautore del futuro. Anzi gli ‘elenchi’ nelle mani di Gaetano diventavano una bomba capace di precorrere i tempi. Sempre in Nuntereggae più, in un’epoca, la fine degli anni Settanta, in cui i politici erano ancora Andreotti, Berlinguer, Moro Rino Gaetano ci fa presagire come la politica stia per diventare uno show, fatto di dichiarazioni, slogan e frasi fatte. Nella testimonianza presente all’inizio del libro Renzo Arbore non ha caso afferma: ‘Oggi la politica si è completamente mescolata al puro spettacolo e i politici sono quotidianamente al centro dell’attenzione dei media. Se Rino fosse ancora vivo, oggi scriverebbe una Nuntereggae più monumentale!’”.
Si parla molto dei testi di Rino Gaetano. Testi surreali, dissacranti, commoventi, duri, divertenti. Ci si sofferma meno sulle sue qualità musicali. Com’era Gaetano come musicista?
“Alla fine del libro ci sono due appendici. Una si intitola Rare tracce… ed è un viaggio sui luoghi di Rino Gaetano: la sua Crotone, la casa di Roma, in via Nomentana, dove ha abitato. L’altra appendice è intitolata Escluso il cane e passa in rassegna i musicisti con cui ha lavorato il cantautore crotonese. Ebbene, tutti quelli che hanno suonato con lui – e spesso sono i migliori session man italiani dell’epoca – mi hanno detto che Rino Gaetano dava molti stimoli durante la lavorazione musicale dei pezzi. E i musicisti amavano molto le sonorità scelte da Gaetano, compresi gli stranieri che non capivano magari i suoi testi ma la sua musica sì. Questa musicalità ha generato quella che possiamo chiamare la ‘trappola di Rino Gaetano’”.
La trappola?
“Sì, perché le sue canzoni ti si appiccicano addosso, ti ritrovi a canticchiarle anche senza volerlo, perché sono orecchiabili. Però dietro questa orecchiabilità ci sono testi spiazzanti, arrangiamenti articolati, salti vocali improvvisi perché Gaetano aveva una voce molto duttile, roca, ma vivace. Nelle sue canzoni tutto sembra semplice, ma non lo è. È questo è parte della magia di Rino Gaetano”.