Conoscere le piante e i frutti nel mondo antico, specie vegetali presenti in Sardegna dal II millennio a.C. fino all’età romana. Un’antologia delle varietà fruttifere dell’Isola raccontate dall’archeologo Ernesto Insinna, in occasione del prossimo appuntamento organizzato al museo archeologico nazionale Antiquarium Turritano di Porto Torres, in programma giovedì 21 marzo alle 17.

Si tratta di una delle iniziative previste per festeggiare l’avvio della primavera, un viaggio di oltre duemila anni, dall’età del Bronzo all’età romana (II millennio a. C. - V secolo d. C.), alla scoperta delle risorse fondamentali per l’alimentazione umana in Sardegna. Attraverso una sapiente analisi di dati paleobotanici e archeologici Ernesto Insinna, ricostruirà la storia dell'alimentazione, lo sviluppo della frutticoltura e gli aspetti simbolici dei frutti. Si narra che una parte notevole del nutrimento degli antichi romani fosse costituito da vegetali, verdure e radici, ma anche frutta selvatica o coltivata. Augusto amava ogni tanto nutrirsi con pane e uva, e nei banchetti faceva largo uso di vegetali e di frutta, molto meno costosi della carne, diventato cibo raro del ceto povero ma pure del ceto medio.

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