Una barriera di plexiglass, posizionata sulla cattedra dietro alla quale si siederà lo studente, e poi docenti della commissione esaminatrice a distanza di sicurezza, percorsi ad hoc per entrare e uscire da scuola e pulizia degli ambienti. E ancora impiego di gel igienizzanti e prodotti per sanificare le scarpe.

Previsto anche uno spazio di due metri fra la sedia di un candidato e l'altro, e poi misurazione della febbre per evitare ogni tipo di contagio.

I licei e gli istituti professionali italiani si preprano all'esame di Stato ai tempi del Covid-19.

Il via il 17 giugno, con l'ansia dei ragazzi che mai come quest'anno sembra essere molto alta. Il carico di tensione si è alimentato nel corso dei mesi e non può certo essere imputato solamente alla preparazione dell'inedito maxi-orale: ci sono gli strascichi emotivi della pandemia e del lockdown, a cui si aggiunge il ripasso incerto dovuto a una didattica a distanza non sempre efficiente e alle tante notizie contrastanti circolate in rete sul tema.

Senza dimenticare la preoccupazione per cosa accadrà nell'immediato futuro, le aspettative dei genitori, il come si sarà giudicati dagli altri per avere sostenuto una prova considerata più facile. Un somma di fattori che, alla fine, manda in tilt quasi il 50% degli esaminandi, come confermato da un'indagine - condotta su un campione di più di 10.500 studenti dell'ultimo anno delle superiori - promossa dall'Associazione Nazionale Di.Te. in collaborazione con il portale Skuola.net, elaborati dall'Università Politecnica delle Marche.

"A differenza degli altri anni, questa maturità si sta rivelando molto più complessa per gli studenti che dovranno sostenerla - afferma Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta, docente universitario e presidente dell'Associazione Nazionale Di.Te. - Sono circolate informazioni contrastanti, che hanno contribuito a creare ansia, agitazione, confusione che si sono aggiunte alle problematiche, diciamo, 'ordinarie' pre-esame. I dati che abbiamo rilevato quest'anno, mostrano livelli di ansia superiori al passato e questo avrà certamente delle conseguenze sul vissuto emotivo dei ragazzi. Il 45% di loro, infatti, dichiara di essere disperato mentre tenta di studiare, il 52% dice di non provare alcuna gioia al pensiero di chiudere il percorso di studio e il 47% avverte molta tristezza per non aver potuto condividere questo tratto finale con i compagni di scuola".

E poi ci sono gli aspetti pratici. Più del 95% dei ragazzi prova molta incertezza riguardo alle modalità di esame, anche a causa della preparazione avuta attraverso la didattica a distanza, non sempre dimostratasi efficace per i problemi di connessione e, tante volte, per l'impreparazione digitale dei docenti. "Sebbene l'esame di Maturità sia stato semplificato, per tenere conto della straordinaria situazione di emergenza, l'incertezza sullo svolgimento - le ordinanze sono arrivate il 16 maggio, ovvero un mese prima dell'inizio - unita alla solitudine dettata dalla lontananza fisica tra professori e compagni, stanno letteralmente facendo esplodere lo stato psico-fisico dei nostri maturandi", osserva Daniele Grassucci, direttore del portale Skuola.net. Un ragazzo su 2 dichiara di non riuscire a concentrarsi affatto, 1 su 3 di avere molte difficoltà nel dormire quando pensa all'esame, poco più di 1 su 4 prova addirittura sensazioni di soffocamento o di battito cardiaco accelerato se si sofferma su cosa lo aspetta.

E le ragazze riferiscono in maniera più accentuata questi sintomi rispetto ai "colleghi" maschi.

(Unioneonline/v.l.)
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