Pau, una guida in lingua sarda per il Museo dell'Ossidiana
Realizzata in forma cartacea, digitale e audio, raccoglie il contributo dei cittadiniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una guida in lingua sarda per il Museo dell’Ossidiana di Pau. Un progetto importante e innovativo, realizzato dall’associazione culturale “Menabò”, in particolare da Maria Cristina Ciccone e Manuela Urracci, con la collaborazione degli abitanti di Pau e di tutto il territorio, dello sportello di Lingua Sarda, e finanziato da Comune, Regione e Parco Geominerario. Un’iniziativa che nasce dal desiderio manifestato dai visitatori di avere una guida in lingua sarda che parlasse dell’ossidiana e del suo museo e con la partecipazione attiva del paese.
«Come amministrazione – commenta il sindaco Alessia Valente - abbiamo messo subito a disposizione tutto il necessario per la sua attuazione, riconoscendone il grande valore. Il nostro museo rappresenta una realtà culturale e scientifica d’importanza e pregio assoluti e, ad oggi, costituisce l’unica esperienza del continente europeo, di ricerca e studio, dedicati esclusivamente all’ossidiana».
Un progetto nato dalla collaborazione con l’intera comunità. «Un progetto – commenta l’archeologa del museo Maria Cristina Ciccone - che ci ha permesso di realizzare uno degli obiettivi che rappresenta un punto di forza per musei come il nostro, vale a dire lo scambio e l’interazione con la popolazione; un’opportunità per creare e generare qualcosa di nuovo, in questo caso la guida del museo in lingua sarda. Un lavoro partecipato, condiviso tra le persone che lavorano all’interno della struttura e gli abitanti di Pau, coinvolti nel processo creativo con uno scambio reale di saperi. Questo scambio è uno dei punti di forza di questa esperienza».
La guida verrà presentata in forma cartacea, digitale e audio. All’interno delle sale del museo sarà presente un “QR Code” grazie al quale si potranno visualizzare, direttamente con lo smartphone, tutte le informazioni. Sarà, dunque, inclusiva in modo da avere, in lingua sarda, una spiegazione dettagliata della sala che si sta visitando. Un racconto che avverrà grazie alle voci dei cittadini di Pau.
«Il nostro obiettivo – prosegue Valente – era sensibilizzare i cittadini sul valore della nostra lingua e della nostra cultura. Incentivare un ritorno alla conoscenza e all’uso del sardo che rischia progressivamente, in assenza delle dovute e necessarie misure di difesa, di estinguersi nei contesti burocratici, comunicativi, educativi, politici e sociali. Attraverso la nostra iniziativa ci auguriamo di aver dato un piccolo contributo».