È stato il padre dell'opera teatrale oristanese.

E ad Antonio Garau, in occasione dei 112 anni della nascita, la città ha dedicato una mostra per ripercorrere le tappe principali della vita di un artista che per decenni è stato protagonista della cultura sarda grazie a una ricca produzione teatrale in molteplici vesti, da quella dell'attore a quella dello scrittore, dallo scenografo al truccatore fino al regista.

E così visitare la mostra al teatro San Martino è stato come aprire uno scrigno di ricordi tra pagine di giornale, custodite gelosamente e ben conservate, manifesti delle commedie, una ricca raccolta di fotografie, locandine, libri, copioni e cimeli delle sue 13 commedie.

È stato Antonio Marchi, allievo del commediografo e responsabile del Centro di documentazione Garau a curare la mostra in cui sono stati esposti anche i personaggi della commedia Basciura realizzati appositamente per ricordare Garau.

"Inoltre ho messo in mostra anche i burattini che per la prima volta hanno recitato in sardo la commedia di Pibiri sardu", spiega Marchi. L’esposizione ha riscosso grande interesse così come la proiezione della commedia Basciura realizzata con la regia di Antonio Marchi e portata in scena anni fa, in occasione del centenario dalla nascita di Garau a San vero Congius, proprio nei luoghi descritti nell’opera.
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