Sono passati 15 anni ma ancora il killer di Peppino Marotto non ha un nome né un volto. L’omicidio del poeta e sindacalista risale al 2007: era uscito di casa, nella sua Orgosolo, per andare in edicola e qualcuno gli ha sparato sei colpi di pistola, 4 alla schiena e due in testa, quando ormai era esanime a terra. In pieno centro, in una strada frequentata. Ma nessuno ha visto nulla.

Il delitto è ancora un giallo irrisolto. “Orgosolo, morte di un poeta”, titolerà L’Unione Sarda il giorno successivo in prima pagina.

La notizia sulla prima pagina de L'Unione Sarda
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Marotto, classe 1925, era tornato in paese dopo alcuni anni di emigrazione. Era un sindacalista della Cgil e una delle sue più grandi passioni era quella del canto popolare sardo. A lui si deve, tra gli altri, la fondazione dei Tenores di Orgosolo. E poi scriveva poesie in limba, per mettere in versi i suoi pensieri.

Oggi sono in tanti a ricordare il triste anniversario della morte e soprattutto il fatto che sia rimasta senza un colpevole.

(Unioneonline/s.s.)

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