Entra nel vivo la campagna per l’inserimento dei nuraghi nel patrimonio dell’Unesco. Da ieri mattina la campagna dell’associazione “La Sardegna verso l’Unesco” è approdata in città con l’esposizione nei locali commerciali del centro storico di 40 pannelli dei siti nuragici più importanti tra i quasi 10 mila dell’Isola. Oggi sarà completato l’allestimento della mostra (che durerà una settimana) delle opere fotografiche che raccontano davvero una Sardegna che merita una maggiore valorizzazione.

Il progetto

La campagna “io apro all’Unesco”, promossa dall’associazione, consente di colmare le distanze, di rendere giustizia alla storia di tutta un’Isola e al patrimonio unico al mondo dando «una spinta propulsiva per il suo sviluppo culturale, sociale ed economico» ha osservato il sindaco Andrea Lutzu durante la presentazione della mostra che interesserà per ora altri 60 comuni che si sono proposti per ospitarla. Il mondo sardo che ruota attorno al movimento che punta all’Unesco è molto più grande, trasversale perché in un modo o nell’altro coinvolge tutti: la Regione, il Consiglio regionale, le Università di Cagliari e Sassari, i commercianti, lo sport, enti, associazioni, e anche 350 Comuni hanno deliberato l’adesione. «Praticamente tutta l’Isola» ha sottolineato Sandra Tobia dell’associazione che in un anno di attività ha già presentato le carte alla commissione nazionale dell’Unesco per ottenere l’inserimento nella “Tentative List” dei monumenti nuragici. «Con la commissione – ha aggiunto Sandra Tobia - abbiamo dialogato e ricevuto apprezzamenti per l’iniziativa e il lavoro svolto». Dunque si viaggia spediti e compatti «non si va all’Unesco con un solo sito per quanto importante e unico, ma facendo rete e con un sistema ben strutturato come questo che si sta portando avanti».

I tesori

L’archeologo Momo Zucca in uno dei suoi appassionati interventi ha scandagliato il tesoro nuragico partendo dal riconoscimento come patrimonio mondiale del complesso nuragico di Barumini «che rappresenta il primo sito scientificamente indagato grazie a professor Lilliu. Dopo tanti anni si è finalmente compreso quanto immensa sia la ricchezza della civiltà nuragica, con le sue tombe, i pozzi, i guerrieri di Mont’è Prama. Questa è un’occasione da non perdere, evitiamo discussioni e andiamo avanti uniti. Ne guadagnerà la Sardegna tutta». Compreso il turismo come ha sottolineato la consulente del settore, Tiziana Tirelli« ma attenzione – ha ricordato - troppi nuraghi non sono custoditi». L’Unesco nasce anche per questo, per valorizzare e salvare le bellezze del mondo tra cui i nuraghi.

Antonio Masala

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