Splendidi pavimenti musivi policromi, strutture pubbliche e private dell’antica colonia romana: l’area archeologica di Turris Libisonis, che occupa circa nove ettari del territorio di Porto Torres, si prepara a rinnovare la sua immagine.

Il sito, uno dei più vasti della Sardegna, è beneficiario di un importante finanziamento da un milione di euro stanziato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali nell’ambito di una programmazione pluriennale 2021-2023 che prevede interventi per 11 anni a favore del patrimonio culturale e archeologico.

Fondi richiesti dalla Soprintendenza e approvati con Dpcm del 28 novembre 2018, somme che a partire dal 2023 potranno essere utilizzate per restituire una nuova luce all’area archeologica in cui sorge il Palazzo di Re Barbaro. Una città antica dotata di porto, acquedotto e terme, opere pubbliche con urbanizzazione e magazzini ai margini dell’abitato che testimoniano la prosperità in età imperiale.

“Gli interventi sono indirizzati a migliorare i percorsi dell’area archeologica e quindi a garantire l’accessibilità al parco – sottolinea l’archeologa Patrizia Tomassetti, - attraverso scavi e sistemazione delle diverse aree”. La programmazione è coordinata dal segretariato regionale del ministero della Cultura che coinvolge la Soprintendenza dei beni culturali Sassari-Nuoro. Il parco ospita tre impianti termali sovrapposti a ville patrizie più antiche: le terme Maetzke, le terme Pallottino e quelle centrali, le più significative e di cui rimangono le pareti esterne. 

© Riproduzione riservata