Nuoro, simboli templari nella chiesa della Madonna delle Grazie
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Le carte ufficiali raccontano di un santuario edificato nel 1680, nel rione di Seuna. Nuove ricerche, però, scuotono simili convinzioni. Poggiano su dettagli mai presi in considerazione, come un granchio stilizzato, dei pesci o il tempio di Gerusalemme. Di fatto, puntano a riscrivere la storia della città. «Come ricercatori stiamo rivolgendo la nostra attenzione proprio su questi aspetti decorativi, a nostro avviso eloquenti - dice Porcu -. Al tempo stesso, la volontà è quella di partire da simili segnali. Vogliamo compararli con quelli rinvenuti in altre zone della Sardegna, Dorgali e Norbello in testa. Solo così possiamo dare loro un significato. Diciamo che c'è un mondo da scoprire: zeppo di idee a cui dare contenuti».
STUDI - Nuoro e i cavalieri Templari, accostamento per niente strampalato, almeno a sentire l'intraprendente ricercatore. Così, l'antica chiesa dallo stile gotico-catalano offre nuovi spunti. Forse i riferimenti temporali cambiano: occorre anticipare tutto di qualche secolo. «Sì, entriamo nel campo della secolarizzazione degli eventi ecclesiastici», spiega l'architetto-studioso. «Di Nuoro si inizia a parlare già nel 1300. Ecco che emerge la presenza di questo santuario. Possiamo dire che ha un passato superiore alla sua esistenza. Alla luce di questi segnali che prima avevamo trascurato, l'impressione è che ci possa riservare continue sorprese».
SIMBOLI - I richiami ai Templari emergono, anche in discreto numero, dopo attenta analisi. Negli angoli della struttura, all'altezza del grande rosone, ecco un granchio stilizzato. Ai più dettaglio mai notato, forse perché poco visibile o perché bollato come insignificante. Tonino Porcu, invece, racconta altro, con trasporto da vendere: «Nella simbologia dei Templari il granchio ricorre spesso. È una creatura che cambia veste. Dunque, dal punto di vista metaforico, indica la volontà di liberarsi dai peccati per andare a indossare i panni nuovi, quelli della purificazione». E che dire dei pesci incastonati in quantità, nella parete destra della chiesa? «Anche qui abbiamo un chiaro riferimento ai Templari», rimarca Porcu. «I pesci che vanno indietro e combattono simboleggiano le tante verità, capaci di fondersi in una sola. Come dire, la fede interviene e mette d'accordo i popoli, i differenti punti di vista». Il Medioevo come periodo di riferimento, teatro del passaggio dei Templari, anche in Sardegna. I monaci-soldati giunsero nell'Isola principalmente per assistere e difendere i fedeli diretti in Terra Santa, a Gerusalemme. Solcarono i nostri mari, lasciarono segni della loro presenza. «Cosa importante, disponevano di enormi ricchezze. Quindi potevano permettersi pure di edificare chiese. Inoltre, documenti alla mano, nel nostro territorio i Templari si fecero apprezzare soprattutto per gli innumerevoli episodi di assistenza verso gli ammalati e i moribondi».
ENIGMI - Insomma, dai misteriosi cavalieri possono arrivare nuove riflessioni, capaci di riscrivere davvero la storia della città. «Non possiamo certo trascurare simili messaggi, impressi sulle pareti della chiesa che forse più di tutte rappresenta Nuoro», conclude Tonino Porcu. «Questo santuario è un libro aperto».
Gianfranco Locci