Le pennellate di colore catturano lo sguardo. I caratteri scelti per le grafiche rimandano a leggendari prodotti Olivetti, come la Studio 44 o la popolarissima Lettera 22 adoperata da Indro Montanelli. «Abbiamo voluto allestire questa mostra per rendere omaggio a uno dei più grandi artisti sardi», rimarca subito Chiara Gatti, direttrice del museo Man di Nuoro. «Giovanni Pintori è partito dall’Isola, giovanissimo. Poi, è diventato un artista conosciuto e apprezzato in tutto il mondo». Ecco “Pubblicità come arte”, esposizione monografica inaugurata di recente e visitabile fino al 15 giugno, a cura di Chiara Gatti e Nicoletta Ossanna Cavadini.

Una distesa di Olivetti al Man di Nuoro (G. Locci)
Una distesa di Olivetti al Man di Nuoro (G. Locci)
Una distesa di Olivetti al Man di Nuoro (G. Locci)

La mostra

Maestro del “graphic design” italiano e internazionale, Giovanni Pintori ha legato il suo nome alla leggendaria immagine di Olivetti. Così, fedele a quel percorso di ricerca dedicato agli autori sardi che si sono affermati sulla scena mondiale, il Man ha deciso di valorizzare il cammino artistico di Pintori. Tutto possibile attraverso un “racconto grafico”, tra modernità del linguaggio e incantevoli scelte creative. Si irradia in questo modo un virtuoso cammino imbastito dalla struttura museale barbaricina e dal m.a.x. museo di Chiasso, in Svizzera. E in primo piano un obiettivo: valorizzare quell’artista nato nel 1912 a Tresnuraghes ma assai legato alle origini nuoresi dei suoi genitori. «Con Giovanni Pintori vogliamo lanciare un messaggio di eleganza e di bellezza», afferma Chiara Gatti: «Lui è stato un grafico straordinario, capace di sintetizzare in un’unica immagine la promozione tecnologica di una grande azienda italiana come l’Olivetti e, al tempo stesso, l’enorme ricerca estetica di anni in cui la pubblicità era eleganza».

Opere e colori

Trecento lavori, fra disegni e dipinti, bozzetti originali, maquette, pagine pubblicitarie di riviste, fotografie e manifesti. Dalle candide sale del museo nuorese si svelano 50 anni di attività premiata dalle più prestigiose istituzioni culturali del mondo: dalla Palma d’oro della Federazione italiana di pubblicità (1950) alla prestigiosa mostra del MoMA di New York (1952). Poi, dall’esposizione al Louvre di Parigi (1955) al certificato di eccellenza dell’American Institute of Graphic Arts (1955). «Pintori è stato un genio assoluto della grafica pubblicitaria, tanto che la celebre rivista giapponese “Idea” lo inserì nell’albo dei trenta designer più significativi del ventesimo secolo», prosegue Gatti, «testimonianza evidente del suo talento e di un successo raccolto a ogni latitudine».

I colori di Pintori al Man (G. Locci)
I colori di Pintori al Man (G. Locci)
I colori di Pintori al Man (G. Locci)

Il sogno Olivetti

Un talento abbagliante, in grado di condensare sempre, in ogni singola immagine, forma e contenuto. Ecco perché Giovanni Pintori è stato scelto da un capitano d’industria illuminato come Adriano Olivetti per veicolare in tutto il mondo il nome della sua azienda e dei suoi prodotti. Luce, colore, composizione e gioco creativo: costituiscono i suoi ambiti di ricerca principali, che conducono la sua grafica «alla ribalta come unicum metaforico della comunicazione», disse Paul Rand, il noto designer statunitense autore del logotipo di Ibm. Il ritmo veloce delle dita sui tasti di una macchina per scrivere, i caratteri in libertà, i meccanismi interni dei calcolatori trasformati in motivi dinamici e allegri. Queste sono alcune delle cifre del suo linguaggio e di una vera e propria poetica della scrittura fatta di eleganza e ironia. Adesso in mostra al Man di Nuoro.

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