Da Stoccolma prosegue l'annuncio dei vincitori dei prestigiosi premi Nobel e oggi è il turno della fisica, con le nomine degli scienziati Rainer Weiss, Barry Barish e Kip S. Thorne, scopritori delle onde gravitazionali.

"È qualcosa di completamente nuovo e diverso, che apre a mondi mai visti", commenta la Royal Swedish Academy of Sciences che ha assegnato il premio di 1,1 milione di dollari ai tre fisici, promotori del Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (Ligo) lo strumento che per primo nel 2015 ha osservato in maniera diretta un'onda gravitazionale.

"Premiata la scoperta del secolo, giusto riconoscimento a chi con tenacia, per oltre vent'anni, ha inseguito il visionario progetto di riuscire a captare il debolissimo segnale generato da un catastrofico evento avvenuto lontano nel cosmo", spiega Fernando Ferroni, presidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn).

E il premio va indirettamente anche al genio di Albert Einstein, che esattamente un secolo fa aveva previsto a livello teorico l'esistenza delle onde gravitazionali.

C'è anche il contributo dell'Italia alla grande scoperta, come sottolinea ancora Ferroni: "Ci congratuliamo con i vincitori del Premio Nobel e con tutti coloro che negli anni hanno lavorato strenuamente per raggiungere questo importante risultato della fisica, tra cui molti italiani, primo fra tutti Adalberto Giazotto, che ha dato un contributo fondamentale individuando nella capacità di rivelare segnali a bassa frequenza la chiave del successo, e che già nel 2001 aveva proposto di realizzare una rete mondiale di interferometri".

L'annuncio della storica scoperta scientifica era stato dato nel febbraio del 2016 in due conferenze stampa congiunte negli Stati Uniti e in Italia, e precisamente nella sede della National science foundation (Nsf) di Washington che finanzia il progetto Ligo e a Cascina (Pisa), dove si trova lo European gravitational observatory (Ego), che ospita e gestisce l'interferometro Virgo.

Con queste prime rivelazioni delle sorgenti di onde gravitazionali si entra nel vivo di una nuova era dell'astronomia e della scienza in generale, un modo completamente nuovo di studiare il nostro universo.

(Redazione Online/b.m.)
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