Siamo abituati a studiare a scuola le gesta degli eroi antichi, come Ulisse, Achille oppure Enea. Le loro imprese vengono definite mitiche e ci appaiono oramai come favole lontane in un mondo come il nostro che pare non credere e non aver più bisogno di figure eroiche. Però i miti esistono ancora, anche se fortunatamente non li incontriamo più sui campi di battaglia. La mitologia dei nostri giorni è costellata da cantanti, attori e soprattutto sportivi. Anzi, è proprio lo sport il regno degli eroi moderni. E quale sport è più eroico e più mitico del basket giocato nella NBA, il campionato professionistico americano?

Per Simone Rosi, autore del volume Mito NBA (Bradipolibri, 2020, pp. 224), la risposta è scontata: nessuno. Il suo libro, infatti, ci porta a sognare, emozionarci, riflettere, imparare ed esaltarci attraverso le vicende, umane e sportive, delle grandi leggende del basket, da Antetokounmpo a James, da Bryant a Westbrook, da Durant a Curry. Veri eroi moderni per Simone Rosi:

"Lo sport in generale e la NBA in particolare fanno parte del mito per noi moderni perché sono luoghi distanti da quelli dove abitualmente viviamo e in cui emergono determinati valori. Non a caso nella narrazione sportiva si parla dei campioni come eroi e le loro prestazioni sono dette imprese".

Ma cos'ha di particolare l'NBA?

"È un universo sportivo dove tutto viene portato molto all’estremo e progettato come un grande spettacolo. L’NBA tende a costruire dei miti e a coltivare l’immagine dei suoi campioni, che spesso sono figure contraddittorie, con alle spalle vicende personali fatte di luci e ombre. Insomma, non certo a caso dal mondo NBA sono uscite vere icone contemporanee come Michael Jordan e Kobe Bryant".

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Quali valori ci possono trasmettere gli eroi NBA?

"Non sono valori particolari. Semplicemente lo sport professionistico li porta ai massimi livelli. Pensiamo a temi che appartengono a tutti come vittoria, sconfitta, resilienza e perseveranza. Nella vita normale rimangono sottotraccia mentre nella sfida sportiva tutto diventa più evidente, viene enfatizzato, si incarna nelle imprese dei campioni".

Ma veramente il basket può migliorarci la vita come afferma il sottotitolo del libro?

"In generale lo sport può contribuire a migliorare la nostra vita perché ci mette di fronte a determinati valori e ci spinge a farli nostri. Il filosofo Thomas Carlyle sosteneva che ciò che è eroico ci permette a nostra volta di diventare eroi. Ammirare, contemplare, imparare dalle gesta dei campioni ci consente di comprendere le ragioni profonde delle gesta stesse e di far diventare nostre queste motivazioni".

Non è contraddittorio parlare di singoli eroi in uno sport di squadra come il basket?

"Il basket è uno sport che permette all’individualità di emergere. E non è un caso che la storia della pallacanestro sia caratterizzata da tanti campioni e non solo da grandi squadre. Poi sono il primo a riconoscere l’importanza del gioco di squadra, è uno dei valori sportivi di cui parlo nel libro. Per vincere spesso il campione deve saper collaborare con i suoi ‘scudieri’, deve delegare compiti e responsabilità".

Per finire: chi è il suo mito NBA personale?

"Probabilmente è Isaiah Thomas, giocatore che ha esordito nell’NBA nel 2011 nonostante fosse alto solo un metro e settantacinque! Nessuno pronosticava grandi cose per lui, data la sua scarsa statura, eppure è riuscito a farsi largo con il suo talento e la forza di volontà tanto da arrivare ad essere in lizza per il titolo di miglior giocatore dell’anno. Nel 2017 si ritrovò a giocare una partita fondamentale per la stagione della sua squadra a pochi giorni di distanza dalla morte della sorella in un incidente stradale. Giocò benissimo, nonostante fosse visibilmente in lacrime durante gli intervalli della partita. Insomma, Isaiah Thomas è un giocatore che per me ha dentro di sé una grande forza emotiva, qualcosa di realmente eroico".
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