A Maria Teresa Sechi, sardista nell’anima, l’Isola deve un importante traguardo: la prima donna alla presidenza di una Provincia italiana.

Avvocatessa del Foro oristanese e fra i pochi pretori di genere femminile in Italia, Maria Teresa nasce a Oristano, seconda di tre figli, il 23 gennaio 1942.

Da bambina non è raro incontrarla nella tabaccheria di papà Pietrino e mamma Maddalena. Una bambina vivace e affettuosa, che cresce a letteratura e politica. Mamma Maddalena è figlia di un poeta-pastore, e ha una grande passione per Verga, Tolstoj, Pavese e Garcia Lorca; è anche un’appassionata di politica, e sotto la sua ala Maria Teresa sceglie la strada della Giurisprudenza.

Maria Teresa è una studentessa brillante e di successo, frequenta le superiori a Oristano e si iscrive in Giurisprudenza all’Università di Cagliari, dove ottiene la laurea nel 1965. Ne seguirà una seconda, qualche anno dopo, in Filosofia.

Si dedica in un primo momento all’insegnamento, portando in avanti anche la pratica legale che la farà divenire, a 27 anni, vice-pretore a Terralba, comune a ventotto chilometri da Oristano. Maria Teresa amministra la giustizia con competenza unita ad una buona dose di buon senso: giovane e donna, riesce a conquistare la fiducia e la stima dei terralbesi.

Diviene quindi primo avvocato donna al Foro di Oristano, sentendo su di sé la pressione di dover dimostrare la propria preparazione a molti colleghi. E così sarà anche in politica, cui si dedica dal 1980, eletta in Consiglio comunale tra le fila del Partito Sardo d’Azione.

La Sechi è in prima fila nel promuovere l’apertura dell’Università della terza età a Oristano, ed è a capo della commissione di toponomastica per l’attribuzione dei nomi di vie e piazze in lingua sarda.

Nel 1987 decide di candidarsi alle elezioni per la Camera dei Deputati. È una campagna elettorale durissima, svolta porta a porta e telefonata dopo telefonata. La Sechi non ottiene il risultato sperato ma non si scoraggia, e l’anno successivo alle elezioni provinciali è un trionfo: diviene la prima donna in Italia a ricoprire l’incarico di presidente di una Provincia.

Il suo rilancio di Oristano parte dal piccolo aeroporto di Fenosu, in cui vede la chiave di volta di tutto il territorio, nell’ottica di una maggiore accessibilità e attrattività turistica.

La vita non le concede tuttavia il tempo necessario: a nemmeno un anno dal suo insediamento muore improvvisamente per un infarto che non le lascia scampo.

Una donna che ha lasciato alla Sardegna il ricordo di una persona intelligente, colta e generosa, che ha saputo guardare al genere femminile della sua terra come a "fonte di suggerimenti preziosi" per la sua attività.

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