Una produzione artistica "sublime" ma "minuscola", con "meno di 20 lavori finiti". Il settimanale britannico "The Economist" in un lungo articolo dedicato getta un'ombra sulla genialità, universalmente riconosciuta, di Leonardo da Vinci, e lo fa proprio con l'occasione del 500esimo anniversario della morte.

Indiscussi, per il settimanale britannico, i meriti in tema di fisica, botanica, anatomia e tecniche pittoriche del maestro toscano. E niente da dire sui numeri, perché la Monna Lisa è il dipinto più conosciuto al mondo così come l'Uomo vitruviano il disegno più noto.

Eppure, si chiede l'Economist, tutto ciò basta a fare di Leonardo il più grande artista del mondo occidentale?

Secondo l'autore dell'articolo, Leonardo "non è riuscito a completare alcuni dei lavori più importanti che gli erano stati commissionati, come l'Adorazione dei Magi, e la fallimentare sperimentazione dei materiali ne ha rovinati altri, inclusa l'Ultima cena".

"Secondo la tesi dello storico Donald Sassoon – prosegue poi l'articolo - sono stati gli storici francesi anticlericali a spingere il 'culto di Leonardo', considerandolo un alleato nella battaglia contro l'oscurantismo religioso".

Un genio della pittura, dunque, che secondo gli inglesi sarebbe passato come tale alla storia più per motivi politici che artistici.

(Unioneonline/v.l.)
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