Nuove polemiche, e nuovo capitolo d'indagini, in merito alla grande operazione culturale italo-francese volta allo scambio di opere per le due mostre su Leonardo a Parigi e Raffaello a Roma.

Dopo l'annullamento del Tar del Veneto al ricorso presentato dall'associazione Italia Nostra circa il prestito dell'uomo vitruviano di Leonardo, la procura di Firenze ha aperto un fascicolo esplorativo sul caso del "Foglio 8p", il famoso paesaggio di Leonardo da Vinci custodito fino a pochi giorni fa al Gabinetto Disegni degli Uffizi e ora in prestito al Louvre di Parigi per la grande mostra dedicata al quinto centenario della morte del genio del Rinascimento, che aprirà giovedì prossimo, 24 ottobre.

Proprio ieri un'altra opera di Leonardo, l'"Uomo Vitruviano", ha ricevuto il via libera del Tar del Veneto al trasferimento temporaneo a Parigi respingendo il ricorso di Italia Nostra.

Il fascicolo, precisano fonti vicine alle indagini e secondo quanto riporta l'edizione fiorentina della "Repubblica", è stato aperto come atto dovuto sulla scia dell'esposto presentato nei giorni scorsi dallo storico d'arte Tomaso Montanari, membro del Comitato scientifico delle Gallerie degli Uffizi, secondo cui l'opera (insieme a un altro disegno prestato al museo) andrebbe considerato "inamovibile" per la sua delicatezza e importanza, dato che si tratterebbe del primo schizzo in assoluto di Leonardo, datato 4 agosto 1473.

Alle accuse du Montanari aveva prontamente replicato Eike Schmidt, direttore degli Uffizi. "Abbiamo fatto tutto secondo le norme - aveva precisato - Sorprende che il professor Montanari adesso, tre settimane dopo la pubblicazione delle opere oggetto dell'accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica francese - avvenuta tra l'altro pochi giorni prima dell'ultima seduta del Comitato scientifico - si renda conto che tra queste vi è anche il foglio 8P, disegno di 'Paesaggio' di Leonardo da Vinci, quest'anno già andato in esposizione nella sua natia Vinci in occasione di una mostra speciale inaugurata il 15 aprile dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella".

"Le Gallerie degli Uffizi - ha spiegato Schmidt - hanno seguito pedissequamente l'iter amministrativo stabilito dalle norme, autorizzando il prestito di quest'opera anche sulla base del parere favorevole della Direzione Generale Musei del Ministero".

Ora sarà la procura diretta dal procuratore capo Giuseppe Creazzo a dover stabilire se siano stati commessi illeciti: al momento, secondo quanto appreso, non ci sono indagati né ipotesi di reato.

(Unioneonline/v.l.)
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