Ha ancora senso un’enciclopedia per ragazzi? Certo che sì. L’importante è che sia pensata per il tempo presente e affronti le tematiche importanti della nostra contemporaneità.

È quello che fa "LE 15 DOMANDE”, una nuova collana di divulgazione per i più giovani curata da Pierdomenico Baccalario e Federico Taddia per l’editrice il Castoro. L’idea è molto semplice: 15 libri su 15 temi diversi, ognuno dei quali presenta 15 domande fondamentali sulla tematica trattata del volume. A guidare i lettori, oltre i curatori, 15 esperti delle materie trattate. Il risultato vuole essere una sorta di cassetta degli attrezzi a disposizione dei ragazzi per orientarsi nel presente, solleticandone interessi e curiosità. Il tutto provando a parlare di temi come l’economia, le neuroscienze, la storia, il clima, le religioni, la tecnologia e altro ancora con linguaggio chiaro, divertente e accessibile al pubblico dei più giovani.

A inaugurare la collana è il volume “A che servono i soldi?” (2021, pp. 144, anche e-book), un libro pensato per introdurre i giovani lettori in un argomento che più attuale non potrebbe essere: l’economia. A fare da esperta per questo volume è stata chiamata una vera autorità in materia di educazione finanziaria, Simona Paravani-Mellinghoff, Managing Director a BlackRock (la più grande società di investimento nel mondo) e Industrial Professor presso la prestigiosa University College London (UCL), dove insegna intelligenza artificiale applicata alla finanza.

Le chiediamo prima di tutto come risponderebbe a un ragazzo o a una ragazza che chiede che cos’è l’economia:

“Risponderei: ‘Una parte importante dell’economia che ti circonda sei tu. Sei tu il protagonista dell’economia’. Tutti noi siamo degli agenti (sempre meno segreti) del mercato. Ogni scelta che facciamo è quindi un tassello nella direzione che tutti insieme prenderemo”.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Quindi capire l’economia e studiare questa disciplina è in pratica imprescindibile…

“La consapevolezza che l’economia siamo noi e che tutti abbiamo un ruolo da giocare in ambito economico come consumatori, produttori ecc. ci fa capire quanto sia importante approfondire questa disciplina. Oggigiorno l’educazione finanziaria è sempre più alla ribalta. Il rapporto PISA (Program for International Student Assessment) dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), la più grande indagine internazionale sui temi dell’educazione, oramai tiene in grande considerazione le competenze finanziarie. Si tratta di aspetti importanti perché i ragazzi sono consumatori, possono avere un conto bancario, una carta di credito, un giorno avranno probabilmente un mutuo. Le competenze finanziarie sono quindi fondamentali per vivere meglio da adulti”.

Quali sono a suo parere le buone regole per insegnare economia ai ragazzi?

“Qui tocchiamo un punto fondamentale perché non è solo importante cosa si insegna, ma anche come si insegna. Se guardo al libro ‘A cosa servono i soldi?’ devo fare tanto di cappello ai due autori, Pierdomenico Baccalario e Federico Taddia, perché sono riusciti a rendere l’economia molto concreta, facilmente ‘utilizzabile’ per i ragazzi. E questo è fondamentale, come mi insegna la mia esperienza. Faccio parte del consiglio di amministrazione di MyBnk, una ONG nel settore dell’educazione finanziaria per ragazzi in Gran Bretagna. In anni di lavoro questa ONG ha osservato quanto sia importante insegnare le materie economiche nel modo giusto perché ‘the need to bring money to life’, ovvero c’è il bisogno di ‘dare vita’ al concetto di denaro. Insomma, bisogna fornire competenze economiche e finanziarie in maniera concreta, senza usare per forza tecnicismi che alla fine sono respingenti, ma facendo ricorso ad esempi concreti, giochi partecipativi. In questo modo si avvicinano i giovani anche ad altre materie come la matematica perché ne possono vedere l’utilità, l’applicazione pratica”.

È bene cominciare a farsi le ossa con l’economia fin da piccoli, magari alle elementari?

“Ci sono molti studi che ci mostrano come sia importante introdurre alcuni concetti economici relativamente presto. Pensiamo al concetto di posticipare il consumo, che è un aspetto del saper risparmiare…ebbene concetti come questi possono essere introdotti fin dalle elementari. Per altri più complessi si può aspettare. Quello che mi dice la mia esperienza anche nell’ambito di MyBnk è che ci sono momenti peculiari in cui i ragazzi hanno bisogno di competenze economiche e finanziarie. In quei momenti è più facile guadagnarsi l’attenzione dei più giovani. Pensiamo, per fare un esempio, al momento in cui i ragazzi terminano le superiori e magari vanno a frequentare una università fuorisede. In quel caso sono interessati a sapere come gestire il budget a disposizione dal momento che non vivono più a casa con i genitori”.

Quindi è tempo per la scuola italiana di puntare su economia ed educazione finanziaria?

“Quello che mi sento di dire è che negli ultimi anni c’è stata un’attenzione crescente sui temi dell’educazione finanziaria e sulle competenze finanziarie di base (tipo capire come si calcolano gli interessi…). Si tratta di un’attenzione crescente e soprattutto recente perché il primo rapporto PISA che ha tenuto conto delle competenze economiche risale a meno di dieci anni fa. Quindi è sicuramente il momento di puntare a livello scolastico su queste discipline. Discipline in cui, guardando ai rapporti OCSE PISA, agli studenti italiani serve uno stimolo ed un aiuto perché si avvicinino maggiormente alle materie economiche e finanziarie.

© Riproduzione riservata