La Regione ha finanziato il progetto da oltre 3 milioni di euro presentato dall'Unione dei Comuni del Parteolla e del Basso Campidano che prevede il recupero e la valorizzazione ai fini turistici delle 20 case cantoniere dismesse presenti sul territorio.

Sono strutture di proprietà demaniale che sino a pochi anni fa erano adibite a residenza del cantoniere addetto alla manutenzione del "cantone", un tratto di strada di 4-5 chilometri o un casello ferroviario.

"Sono state proprio le casette vicino alla ferrovia a ispirare l'ambizioso progetto turistico-culturale", dice Fausto Piga, presidente dell'ente intercomunale che governa i servizi associati di Dolianova, Donori, Soleminis, Serdiana, Settimo San Pietro e Barrali.

I Comuni si sono fatti carico dei beni dismessi di proprietà e controllo regionale (i cosiddetti "esuberi") e aspetta di poter avviare i lavori per il loro recupero. È l'elogio del turismo lento: a piedi o in bicicletta nei percorsi della vecchia ferrovia.

La proposta progettuale, ancora allo stato embrionale, vede il recupero architettonico delle case cantoniere in stato di semi-abbandono e degrado da tutelare nel rispetto del carattere storico e identitario dell'immobile e del contesto in cui è inserito.
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