L'emergenza coronavirus e le misure governative via via più stringenti "hanno travolto i settori legati alla cultura", fra i più esposti per il forte legame con la stagionalità e i flussi turistici. È la denuncia-appello delle associazioni del settore, da Federculture a Confindustria ad Alleanza Cooperative (associazioni che rappresentano la quasi totalità delle imprese del settore), che in una lettera al ministro ai Beni culturali e Turismo Dario Franceschini chiedono al governo una serie di interventi immediati per far fronte al disastro economico provocato dall'epidemia di coronavirus.

Le misure, sottolineano, dovrebbero avere una durata "almeno annuale" ed "eventualmente prorogabile". Tra le richieste, le più urgenti sono: ammortizzatori sociali (cassa integrazione in deroga e FIS) estesi anche alle piccole e medie imprese per le chiusure obbligate di di musei, teatri, cinema, monumenti (visite guidate), parchi; il rinvio dei pagamenti per i contributi nonché dei rimborsi dovuti alle pubbliche amministrazioni; l'abolizione dell'indetraibilità dell'Iva; la sospensione del pagamento delle rate di mutui e interessi rispetto a finanziamenti accesi dalle imprese.

Altre richieste sono: innanzitutto la sospensione delle gare in corso, "e comunque la revisione condivisa dei parametri in merito a ricavi e investimenti e delle impostazioni da adottare in futuro, nonché una deroga nazionale rispetto alla possibilità di rinegoziare, al momento della riapertura dei luoghi della cultura, durata, canoni e oneri delle concessioni museali". Ma anche la trasformazione dei rimborsi per prenotazioni di visite non effettuate in voucher da usare passata l'emergenza; l'indennizzo per le mostre avviate e sospese, "secondo canoni che tengano conto dei ricavi attesi".

Nel lungo documento condiviso, oltre alla richiesta di misure per tamponare la crisi, un elenco di proposte "da coprogettare insieme al governo" per interventi di rilancio post epidemia.

I progetti, spiegano, si potrebbero finanziare in parte anche "con la tassazione delle grandi piattaforme web, il ripristino delle sponsorizzazioni dalle società di gioco che sono state cancellate, i finanziamenti da parte del credito sportivo per il cui sblocco si è ancora in attesa dell'apposito decreto".

(Unioneonline/v.l.)
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