"Il populismo giudiziario è in stretta correlazione con hate speech e fake news". I fenomeni dell'incitamento all'odio e delle fake news, consumati preferibilmente sui social, sono due facce della stessa medaglia. Lo ha sostenuto Giovanni Canzio, presidente emerito della Corte di cassazione, intervenuto oggi a Lanusei a un convegno sul tema "Giustizia populista e populismo giudiziario" organizzato dall'Ordine degli avvocati di Lanusei.

Il magistrato, in carica fino a dicembre del 2017, non ha risparmiato onesta autocritica di categoria dicendo che "il populismo giudiziario è alimentato anche dalla indiscriminata diffusione degli atti di indagine, utilizzati per anticipare la decisione. Da parte di alcuni rari pubblici ministeri".

Dure le critiche all'impianto di una riforma della prescrizione che Canzio ha definito asistematica. "Il 70% delle prescrizioni matura tra indagini e primo grado, dunque la riforma, da un lato è asistematica, dall'altro non ottiene i risultati voluti".

Relatore al convegno anche Ennio Amodio, avvocato penalista e professore emerito di procedura penale all'Università di Milano. Autore del libro "A furor di popolo, la giustizia vendicativa gialloverde", ha sferrato un attacco frontale al governo appena uscito di scena, alla sua concezione della legittima difesa e alla filosofia della giustizia populista.
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