La storia dell’aviatore di Azzanì raccontata attraverso le immagini che lo stesso pilota ha scattato durante la sua carriera nella Regia Aeronautica Italiana. L’affascinate vita militare di Pietro Bonacossa, il Maggiore gallurese che ha preso parte alla Campagna d’Africa tra il 1935 e il 1936, sarà al centro dell’incontro di questa sera nella Sala delle farfalle di mare a Loiri Porto San Paolo.

Nato nella piccola frazione di Azzanì da genitori contadini, Pietro Bonacossa mette in un cassetto i suoi studi di agrimensore per inseguire il sogno di diventare pilota e nel 1928 prende il brevetto presso la Scuola di Pilotaggio su idrovolanti di Passignano sul Trasimeno, in Provincia di Perugia. Qualche anno prima, con il suo primo stipendio da Ufficiale nel corpo dei Bersaglieri, aveva comprato quella macchina fotografica Zeiss che lo ha accompagnato per tutta la sua carriera militare. Era un ventenne entusiasta di fare parte, come moltissimi suoi coetanei del tempo, di un’impresa grandiosa come quella della campagna d’Africa al fianco di Galeazzo Ciano, ma era anche un grande appassionato di fotografia e le migliaia di scatti effettuati a bordo di uno dei velivoli della compagnia “La Disperata”, sono uno spaccato del tempo.

L'aviatore (foto Lecca)
L'aviatore (foto Lecca)
L'aviatore (foto Lecca)

In volo sull’Etiopia, il giovane Bonacossa ha fotografato moltissimo; immagini spontanee, villaggi africani, fiumi e cascate ma anche spassosi momenti di goliardia tra commilitoni, come una lotta a palle di neve durante la gelata del ’29 nel Lazio. «È una collezione dal valore antropologico e naturalistico bellissimo», racconta l’archeologo Marcello Cabriolu, che ha catalogato i 1400 scatti raccolti dai figli Massimo e Raimondo. «Ci sono voluti due anni per cercare di ricostruire luoghi e date precise di ogni immagine – ha spiegato Cabriolu – molte delle didascalie presenti sulle foto erano generiche e ho fatto approfondite ricerche per immagini e documentali per ricostruire la cronologia e i luoghi, sia dell’Africa che dell’Italia».

Tra le foto che verranno mostrate all’incontro di questo pomeriggio ci sono anche scatti di Olbia degli anni ’30, allora si chiamava Terranova, e il Maggiore Pietro Bonacossa dopo la Campagna d’Africa divenne il Comandante dell’aeroporto Militare di Vena Fiorita. C’è inoltre la sua Azzanì tra le fotografie della preziosa collezione, immagini di una vita straordinaria che la famiglia, con il patrocinio del Comune di Loiri Porto San Paolo, ha voluto far conoscere ai cittadini del centro gallurese.

Alcuni scatti (foto Lecca)
Alcuni scatti (foto Lecca)
Alcuni scatti (foto Lecca)

Dopo i saluti di apertura da parte del sindaco, Francesco Lai, il figlio Massimo Bonacossa, Capitano della locale Compagnia Barracellare, farà una breve introduzione e mostrerà la Zeiss del 1933 con cui suo padre ha immortalato la sua vita di quegli anni. «È con una certa commozione, oltre che con grande piacere, che mostriamo la collezione fotografica di mio padre – commenta Massimo Bonacossa – siamo contenti di far conoscere la sua storia alla gente del posto perché è qui che lui ha deciso di tornare quando ha lasciato la carriera militare, e lo ha fatto in un momento in cui non era scontato scegliere di tornare alla campagna». Dopo la proiezione e il commento storico dell’archeologo Marcello Cabriolu, anche il primogenito del Maggiore Bonacossa, Raimondo, interverrà per i saluti e i ringraziamenti finali.        

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