Sotto le luci della ribalta c'è spazio anche per chi nella vita è stato meno fortunato. Ma non per questo non nutre un desiderio di integrazione e, soprattutto, non ha tanto da raccontare. Domani venerdì 7 dicembre alle 18 sul palcoscenico del teatro della fiera del tappeto di Mogoro saranno gli utenti del Centro per l'autonomia di Oristano a mettere in scena lo spettacolo "Revolution", con sottotitolo "Ovvero Follia Uguale Libertà".

"Spettacolo nato durante un laboratorio con i ragazzi e i giovani con disagio mentale che frequentano il centro e che ogni volta ci regalano emozioni incredibili", ha detto Virginia Garau, regista di Tragodia, la compagnia di Mogoro che ha seguito il laboratorio per conto del Plus, "uno spettacolo che parla del delicato tema della follia, ma in maniera ironica. Ci prendiamo in giro anche noi".

Sul palco una decina di attori speciali anche grazie al testo scritto da Carmen Porcu, mentre il laboratorio è stato seguito anche da Caterina Peddis. "Raccontiamo anche l'evoluzione del tema della follia negli ultimi sessant'anni. Ovvero la libertà indispensabile per chi soffre un disagio mentale", ha aggiunto Garau, "la storia è quella di un matrimonio con personaggi solo femminili, ma tutti interpretati da uomini. Anche questa è un'altra peculiarità dell'opera. Queste donne affrontano un matrimonio in famiglia. Negli anni quaranta queste donne non vogliono che la zia partecipi alla cerimonia in chiesa, perchè matta. Ma poi con il passare dei decenni si arriva alla sua integrazione nella festa".
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