La dura lotta dei primi “italiani d’America”
“Il fuoco nella carne”, capolavoro dimenticato della letteratura italo-americanaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il nome di Garibaldi Mario Lapolla probabilmente dice poco ai lettori e alle lettrici italiane di oggi. Eppure, Lapolla - nato a Rapolla (Basilicata) nel 1888 ed emigrato con la famiglia negli Stati Uniti da bambino - fu tra i primi scrittori a raccontare la vita della comunità italiana in America, restituendo con straordinaria intensità le tensioni sociali, le ambizioni e le contraddizioni di East Harlem, il più grande quartiere italiano a cavallo tra Ottocento e Novecento e nucleo della futura Little Italy.
Insegnante di lingua inglese nella scuola pubblica di New York, Lapolla era un uomo poliedrico: pubblicista, scrittore di romanzi e di libri di cucina, disegnatore e pittore appassionato, attivista politico. Soprattutto fu un testimone e acuto osservatore e raccontò il mondo dell’emigrazione con una prospettiva unica: la sua esperienza personale e il suo lavoro come educatore gli permisero di cogliere sia le speranze della prima generazione di italiani in America sia le sfide dei loro figli, divisi tra identità ereditate e aspirazioni nuove. Attraverso le sue opere, Lapolla ha contribuito a definire una letteratura dell’emigrazione ricca di contrasti, in cui la comunità italiana si confronta con il sogno americano e con le sue ombre.
A dimostrarcelo è la pubblicazione da parte della casa editrice readerforblind per la prima volta in Italia del romanzo d’esordio dello scrittore italo-americano, Il fuoco e la carne (readerforblind, 2025, pp. 428), uscito negli Stati Uniti nel 1931. Si tratta di un romanzo che trabocca di ambizione e passione e che racconta, con sguardo lucido e da una posizione privilegiata, l’anima della Harlem italiana e il sogno, spesso crudele, dell’America.
Il romanzo segue non a caso due linee narrative che si intrecciano, una storia d’amore segnata dal desiderio e dalla colpa e una scalata sociale costruita sulla determinazione e sul compromesso, per raccontare l’epopea dei primi immigrati italiani negli Stati Uniti d’America. La protagonista, Agnese, è una donna che rifiuta un ruolo di secondo piano e che lotta per conquistare il proprio spazio in una società che la vede come una strega e che la vorrebbe relegata ai margini. Dopo una relazione proibita con il prete Gelsomino e lo scandalo che ne consegue, Agnese lascia l’Italia con il padre, il fratello, il figlio Giovanni e il marito di comodo Michele per cercare fortuna in America. Mentre il marito si arrende all’infelicità e all’indolenza, Agnese si riscatta costruendo un impero immobiliare a East Harlem, affrontando senza paura chiunque provi a ostacolarla e ottenendo il riconoscimento sociale della comunità italiana. Nel frattempo, Giovanni, figlio di Agnese e Gelsomino, prova a sottrarsi a un destino che la madre vorrebbe segnato: nel quartiere degli emigrati, tra sogni di ascesa sociale e legami apparentemente indissolubili con la terra d’origine, il giovane prova a costruire un rapporto con il padre naturale e cerca una via di fuga dalla realtà rifugiandosi nell’arte, attraverso il disegno e la pittura.
In questo scenario e con questi protagonisti Lapolla racconta un’America fatta di illusioni e disillusioni, dove il denaro è riscatto, il passato un’ombra incombente e la famiglia un campo di battaglia tra vecchie regole e nuovi inizi. I protagonisti del libro, infatti, sono tutti immigrati italiani, divisi tra il rispetto degli usi e dei costumi del paese di origine e il bisogno di adattarsi alla nuova realtà, uomini e donna che parlano una lingua mista tra inglese e dialetto che la traduttrice Erika Silvestri ha reso in maniera impeccabile, preservando al meglio l'atmosfera del luogo e del romanzo.
Con un intreccio potente, attraverso una lingua mai edulcorata, Il fuoco nella carne offre un ritratto unico della comunità dei protagonisti del primo grande esodo italiano in America, sempre in bilico tra il passato e il futuro, tra il bisogno di appartenere e il desiderio di cambiare.