Chitarra, flauto, voce, scarpe con le claquette per il tip tap, luci colorate, recitazione. Alessandro Carta lo ha chiamato Deep Tap, il suo "delirio ibrido" nel bosco di Curadureddu (Tempio) che ha proposto in anteprima nell'ambito di Foliage e del Festival dello sviluppo sostenibile. Ha stupito e incantato e continua a farlo anche nelle settimane successive grazie al bel video postato sul suo profilo social.

Difficile dare una definizione all'ultima creazione di un artista che sfugge alle definizioni. Basti dire che Alessandro Carta altro non è che Nicola Di Banari, che qualche anno fa ha lanciato insieme ai Nasodoble (la band della quale è frontman) la fortunata canzone Cazz Boh alla quale hanno partecipato altri artisti sardi. E anche la capacità di attirare collaborazioni in ogni settore è uno dei talenti di Alessandro Carta.

Durante il lockdown si è inventato con Francesca Buffoni "La vita in rosa" una sorta di sit-com da social prima con foto e poi con video divertenti che ha avuto tanto seguito. Da docente di una scuola di Ozieri insieme alla classe ha "ricostruito" sul gioco minecraft le città e i monumenti distrutti dell'Ucraina per poter compiere una visita virtuale.

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