Alessandro Manzoni lasciò anche 100 lire (“una tenue somma”) al servitore Clemente Vismara. L'eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi vergò di suo pugno un testamento normale e uno politico dove si augurava una dittatura transitoria che avrebbe ceduto poi il posto “a regolare governo repubblicano”. Emilio Lussu lasciò i diritti d'autore su tutti i suoi scritti alla moglie Joyce Salvadori. La Biblioteca Universitaria di Sassari espone sino al 4 giugno "Io qui sottoscritto. Testamenti di grandi italiani", rassegna che raccoglie le ultime volontà di 31 grandi personaggi dell'Ottocento e Novecento.

L'esposizione arrivata per la prima volta in Sardegna è stata realizzata dal Consiglio nazionale del notariato e dalla Fondazione italiana del notariato nel 2012 in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. È arrivata a Sassari grazie alla sinergia tra la Biblioteca Universitaria e il Consiglio Notarile di Sassari, Nuoro e Tempio Pausania arricchendosi degli scritti di grandi sardi come Grazia Deledda, Emilio Lussu, Antonio Segni, Maria Lai e Antonio Gramsci e Francesco Cossiga.

In tutto sono 31 testamenti. Non solo scrittori come Pascoli, Verga e D'Annunzio, ma anche uomini di teatro come Pirandello ed Edoardo Scarpetta.

La mostra propone le ultime volontà del tenore Caruso e quelle di Ettore Petrolini, autore e attore che ha profondamente influito sul teatro comico italiano. Sono presenti anche i testamenti di Enzo Ferrari e di Giovanni Agnelli senior e persino quelli di Papa Paolo VI e Papa Giovanni XXIII.

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