L'Italia restaura e salva due busti funerari del II-III secolo d.C., "feriti" e sfregiati nella città siriana di Palmira dall'Isis.

Le sculture sono state prese in cura dai laboratori dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro.

Una difficile operazione diplomatica, "prova della qualità riconosciuta il tutto il mondo ai nostri istituti", spiega il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.

Quando nel 2015 i funzionari del museo archeologico di Palmira hanno cercato di salvare i reperti dall'arrivo dell'Isis, hanno dovuto lasciare i due busti che erano incastonati nelle pareti.

A città temporaneamente liberata, nel 2016, gli studiosi sono tornati, li hanno presi e portati a Damasco. Quindi, passando da Beirut, i due "gioielli" hanno preso il volo per Roma.

Ora una squadra di restauratori guidata da Gisella Capponi sta lavorando al restauro, per cancellare dai busti i segni della furia dello Stato islamico.
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