La Via Crucis secondo l’artista Anna Gardu.

È stata inaugurata a Irgoli nella chiesa di Santu Miali, alla presenza del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, una mostra sul tanto amato rito pasquale. Accolta da una folla entusiasta, l’iniziativa  non ha tradito lo stile che caratterizza la donna, capace di creare dei veri e propri gioielli con pasta, mandorle e zucchero. Per l’occasione infatti la Gardu, originaria di Oliena, è stata chiamata a pensare attraverso le sue opere decorate con un minuzioso processo di miniaturizzazione che esalta tratti e figure, uno dei momenti più toccanti e ricchi di pathos della Settimana santa: la via Crucis.

In tutte le tavole esposte è rappresentato un telo rosso. Quello in cui rimasero infilzate le Sante spine. Ci sarà poi una sedicesima tavola che raffigurerà il mendicante con le spine sante. «Il mistero delle Sante Spine – spiega la Gardu –  rivive nelle celebrazioni della Pasqua. Una Via Crucis che ripercorre in quindici tappe il dolore di Cristo. Una corona di spine per ricordarci il dolore di colui che, scegliendo il bene per gli altri ha rinunciato alla propria vita. C’è un alone di mistero in tutta questa rappresentazione che mi ha particolarmente coinvolta. Lo stesso mistero che avvolge Irgoli attraverso la figura di un mendicante giunto da lontano, con in dono le originali spine della radice di pace della corona di Cristo».

Gli onori di casa sono stati fatti dal sindaco di Irgoli Ignazio Porcu, dal parroco don Angelo Cosseddu e dal consigliere regionale Franco Mula, presenti ieri all’inaugurazione della mostra. A rendere il tutto ancora più suggestivo l’intervento e una vera e propria presenza scenica de Sos cantores de Irgoli che hanno interpretato a più voci alcuni brani della tradizione. «La Gardu è un’artista che ammiro molto e della quale ho mostrato la sua arte nei luoghi importanti (Expo di Venezia) davanti al mondo. Si permette di fare arte sacra quella, quella cullata dalla cultura occidentale per molti secoli. Si dimostra così sensibile e colta che applica la sua ricetta proveniente dalla tradizione con spirito di innovazione. Passa in questa mostra sulla Via Crucis dalla dimensione felice a quella drammatica. Un percorso difficile che non mi aspettavo e che lei ha affrontato in questo paese della sua terra, perché si sente profondamente sarda. Un’operazione così sofisticata poteva essere fatta a New York, proprio perché si tratta di un’opera d’arte contemporanea molto complessa. Lei però l’ha fatta qui, non a Parigi o a Milano», ha commentato Vittorio Sgarbi.

(Unioneonline/v.f.)

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